MIR TECH 2022: condivisione, emozione e cambiamento (articolo 1)

MIR Tech 2022 si è appena conclusa e la prima cosa che ci sentiamo di condividere è lo spirito di aggregazione e di confronto, tra emozioni e sentimenti contrastanti, ricordi belli e brutti, bilanci e progetti futuri.

Nonostante mesi di incertezza, budget risicati e qualche defezione importante dell’ultimo momento IEG Expo ed il nuovo Group Exhibition Manager Andrea Ramberti (seguirà intervista nei prossimi articoli), hanno voluto fortemente portare a termine la missione per dare un segnale concreto ad un settore che, inutile dirlo, è stato martoriato dagli oltre due anni di pandemia.
Il pubblico, da parte sua, ha prontamente risposto alla chiamata, segno inequivocabile che la voglia di ritrovarsi e tornare a confrontarsi è forte e riveste ancora un ruolo “antropologicamente” importate.

La manifestazione di MIR Tech nel suo format attuale si compone, come da ormai qualche anno, di almeno due macro aree: la zona espositiva, che ha visto una partecipazione ridotta di “coraggiose” aziende e l’area con le tecnologie all’opera e pronte all’uso.
Live You Play, grazie alla sua formula originale e orami rodata, ha raccolto anche quest’anno un gran numero di visitatori che potevano ascoltare e vedere durante i tre giornate di fiera una buona selezione di tecnologie audio, luci e video tra i brand più interessanti presenti sul mercato.
La partecipazione di qualche fonico col “manico” ha alzato ulteriormente la qualità audio in una location dove far uscire anche un solo suono è già una impresa…
Anche le luci sono state curate in maniera puntuale e professionale anche se, proprio il comparto luci, è stato quello meno rappresentato quest’anno a MIR Tech.
Un secondo padiglione attiguo era dedicato al mondo del broadcast allestito da AMG International, struttura di riferimento in Italia e non solo, che ha organizzato a rotazione show spettacolari e di alto livello tecnico. (ascolteremo Alex Vinciguerra di AMG in uno dei prossimi articoli)


Le rinunce da parte delle aziende
, inutile negarlo, ci sono state, soprattuto nel mondo del lighting, quasi per nulla rappresentato.
Ci siamo chiesti anche noi il motivo e, a parte la quesitone prettamente economica sulla quale non possiamo certo argomentare, ciò che abbiamo compreso è che il nostro mondo è profondamente cambiato e con esso sono cambiate le esigenze di visibilità e comunicazione di produttori e distributori che in molte occasioni scelgono canali di promozione e networking diversi, più selettivi e specifici.

I feedback dei presenti al MIR Tech per contro sono stati positivi, sia per quel che concerne il numero di contatti (talvolta anche superiori alle aspettative) sia per la qualità degli stessi, una sensazione che ci sentiamo di sottoscrivere.
Abbiamo poi notato diversi approcci nuovi da parte di aziende giovani che sicuramente a breve cambieranno il modo di fare business a scapito di chi anche dopo 3 anni di (mancata?) riflessione si ripresenta con lo stesso modello e con la stessa scarsa capacità di comunicare e coinvolgere, un approccio ormai non più al passo con i ritmi dettati dalla post pandemia.

Qualche cosa da migliorare per il futuro? Dagli stand riportiamo per dovere di cronaca la richiesta di una logistica più efficiente nell’area stand ed un dialogo migliorabile tra espositori e fiera, ma è pur vero che la manifestazione è stata organizzata tra mille incertezze e con pochissimo tempo a disposizione…

La voglia di tornare ad incontrarsi ha certamente giocato a favore dell’edizione 2022 che, per certi versi, è andata oltre le più rosee aspettative in termini di presenza di pubblico.

Come fare adesso a tenere il passo e tornare ad essere una manifestazione di riferimento, irrinunciabile per espositori e visitatori?
Per dare il nostro contributo onesto e costruttivo – ed in relazione alla nostra ventennale esperienza di fiere internazionali – siamo convinti che tra le cose che possano dare maggiore attrattiva ci siano, tra le altre, una maggiore attenzione alla quantità e qualità dei contenuti legati direttamente al settore del professional entertainment, tramite seminari e demo tecniche (quelle di quest’anno sull’audio immerso erano molto belle e coinvolgenti) ed un maggior focus sulla formazione che rappresenta una risorsa molto importate per tecnici e maestranze. In questo senso le idee non mancano e anche noi di ZioGiorgio abbiamo già qualche progetto pronto sul tavolo…

Puntare ancora sulla parte “live”! A partire da Live You Play, un format che misteriosamente ancora non si vede da nessun’altra parte del mondo e che può auspicabilmente tornare a coinvolgere il mondo del teatro insieme ad altre nuove sfide, possibili grazie alla partecipazione e all’entusiasmo da parte delle aziende…
Avanti tutta anche con mondo broadcast e dei sistemi integrati, mentre a nostro personale avviso necessita di essere ripensato l’inserimento del settore delle discoteche e mondo Djing, che ad oggi appaiono un po’ scollati dal resto della manifestazione.

Ed il mercato? Cosa si prevede per il prossimo futuro?
Beh, in questi due anni abbiamo perso la voglia di fare previsioni, ma tutto fa pensare che una ripartenza vera sia realmente dietro l’angolo. Il fermento c’è, la volontà pure.
Quel che manca, casomai, sono molti materiali e prodotti ad alto contenuto tecnologico, vista la difficoltà di praticamente tutte le aziende nell’approvvigionamento della componentistica e non solo.
Come se non bastasse – e quest’ultimo è l’aspetto più triste – si paventa una vera e preoccupante mancanza di personale tecnico fin da subito.
In soli due anni, grazie ad una disattenzione pressoché totale di governo e istituzioni, si è riusciti a “bruciare” centinaia di tecnici specializzati che per campare hanno dovuto lasciare questo mondo per non tornare probabilmente più. Una perdita umana e professionale ingiustificata ed ingiustificabile!

Staremo a vedere chi e come caricherà e scaricherà i bilici, chi monterà strutture, cluster di casse, fari motorizzati, mixer, chi stenderà cavi e riordinerà i magazzini, nella speranza che la mancanza endemica di tecnici non faccia ripiegare su figure improvvisate e senza esperienza, una cosa che potrebbe rivelarsi molto pericolosa…

In ultima battuta, giusto per non prendersi mai troppo sul serio, una piccola osservazione agli espositori del mondo audio: avete avuto quasi tre anni di tempo per cambiare le playlist di ascolto. Perché non ne avete approfittato?

Aldo Chiappini
Editor-In-Chief
ZioGiorgio.it 

Vai alla barra degli strumenti