SGM G7 BeaST scelto per il tour di Cesare Cremonini

Da poco concluso, il tour di Cesare Cremoni ha toccato le principali città italiane con uno show spettacolare e ricco di spunti interessanti.

L’attenzione che Cremonini ed il suo entourage riservano agli aspetti scenotecnici lo si evince, mai come quest’anno, da alcune scelte “coraggiose”, a cominciare dalla presenza di un team con professionisti di alto livello internazionale, fino alla cura meticolosa dello show illuminotecnico, sempre raffinato ed originale.

Il concept ideato dallo studio Giò Forma e dall’Artista stesso si basa su un palco molto largo e relativamente poco profondo che prevede una passerella lunga e molto utilizzata durante tutto il concerto.

Il Lighting Designer Massimo “Mamo” Pozzoli ha dovuto adattarsi a questo concept “atipico” ideando un disegno luci altrettanto originale, caratterizzato alla quasi assenza di un vero e proprio controluce e con la presenza imponente di quello che è stato ribattezzato “muro di luce” composto da centinaia di fixtures LED sul quale è stato fatto un grande lavoro di programmazione tra accensioni e spegnimenti rapidi e precisi e delicate sfumature giocate sul monocolore.

In questa matrice idealmente costituita da fari a LED di varie tipologie un ruolo chiave lo hanno ricoperto le ormai immortali Q7 di SGM che Mamo utilizza con regolarità da anni.
“Rimane una macchina LED affidabilissima, buona per ogni occasione e con una qualità generale ancora oggi ai massimi livelli. Anche in questo caso ne ho fatto un uso massiccio”, afferma Mamo.

Ma la vera novità era rappresentata dal G7 BeaST sempre di SGM, una fixture realmente “dual purpose” che include nello stesso faro un Beam ed una Strobo potente e reattiva. Nel tour di Cremonini otto nuovissimi G7 BeaST hanno trovato posto ai piedi del grande portale luminoso, proprio alle spalle dei musicisti, così da riprodurre un effetto molto caratterizzante ed andare ad “incorniciare” alcuni momenti chiave dell’esibizione dei musicisti stessi.

“Ho utilizzato i BeaST come fossero dei “jolly”, anche per il numero esiguo a disposizione per questo tour ed ho pensato di inserirli sul palco, proprio alle spalle di ogni musicista quasi ad incorniciare i momenti chiave” afferma Mamo. “Dato che il palco e molto largo ma poco profondo, mi hanno aiutato molto negli effetti di controluce ed il risultato è stato molto efficace, soprattutto col fumo”.

Mamo non conosceva il faro prima di questo tour se non per averlo visto in azione poche volte durante lil Festival di San Remo dove sono stati utilizzati per la prima volta in assoluto. “Mi sono stati dati otto G7 BeaST dal service Agorà durante le prove del tour di Cremonini e ho cominciato a conoscerli ed apprezzarli in quell’occasione. Ho subito capito che si tratta di un prodotto concreto, in grado di fare le poche cose per cui è stato progettato in maniera molto efficace e caratterizzante”, continua Mamo
“Tra le varie possibilità offerte dal faro, in questo contesto ho deciso di usare gli otto BeaST con uno zoom medio largo per andare a valorizzare quel caratteristico effetto “tunnel” così definito e potente da sembrare un “gobo nativo” e capace di farsi notare anche in mezzo a tanti altri fari, soprattutto con la scena satura di fumo”.
“Non ho avuto necessita di usarli in modalità Beam ma ho invece usato la sorgente interna che è di fatto una vera e proprio strobo potente e veloce. Peraltro, non avendo nessuna strobo vera e propria tra le 500 fixture installate nel plot, queste otto erano le uniche a generare questo effetto e hanno svolto il compito molto bene”. Conclude Mamo Pozzoli.

Anche se i nuovi G7 BeaST di SGM sul palco di Cesare Cremonini erano in numero limitato, rispetto alla grande quantità di fixtures impiegate, si sono fatti certamente notare e, come si evince dalle foto, l’effetto generato è sempre molto definito e nitido.

Abbiamo infine chiesto a Mamo quali siano state le sue considerazioni, anche in un uso per il momento abbastanza definito a pochi effetti. “La mia esperienza nasce da un uso limitato del faro e sono sicuro che in futuro potrò comprenderne meglio le potenzialità. L’idea che mi sono fatto è che non serve un numero enorme di queste fixture per far sì che vengano notate anche in mezzo a molte altre macchine. Avendo le idee chiare su come li si voglia usare sono in grado di creare effetti molti incisivi ed interessanti, tutto al servizio della creatività”, conclude Mamo Pozzoli.

Il risultato di questo grande lavoro di raffinata programmazione luci e contributi video, sempre evocativi e contestualizzati, è uno show in grado di emozionare e catturare il pubblico ancora prima che stupire con effetti mirabolanti, effetti che peraltro non mancano durante tutto il concerto…

Info: www.sgmlight.it

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