Sony al servizio dello spettacolo con i videoproiettori per eventi

Audio Effetti, distributore dei prodotti Sony per l’Italia, presenta una interessante panoramica sui prodotti Sony dedicati al mondo degli eventi.

VPL-CWZ10

Il mondo degli eventi è un mix di diverse tecnologie audiovisive sapientemente utilizzate per fare spettacolo, cui concorrono suoni, luci, fotografia, streaming a 360º, traduzione simultanea, realtà virtuale, realtà aumentata ecc.
I dispositivi di visualizzazione si distinguono fra display LED – singole “mattonelle” da utilizzare per comporre LED wall e video wall dalle forme sempre più inconsuete – e videoproiettori.

Le caratteristiche fondamentali di un videoproiettore professionale per eventi

  • Sorgente luminosa: è il mezzo utilizzato per generare la luce. Tradizionalmente, i videoproiettori avevano in comune la medesima sorgente luminosa indipendentemente dalla loro tecnologia di funzionamento: la lampada a incandescenza. Col tempo, si è pensato a soluzioni più affidabili, poiché essendo la lampada soggetta a usura, la sua durata media varia tra le 2000 e le 6000 ore e il costo per la sostituzione risulta tutt’altro che trascurabile. Si è quindi passati ai laser: prima quelli blu, che avevano dei limiti nella fedeltà di riproduzione dei colori, poi ai laser RGB o al fosforo, che hanno esteso il campo delle possibili applicazioni ai settori più critici, dove è richiesta una eccellente resa cromatica. Infine, alle sorgenti LED, o ibride laser / LED.
    Benché Sony abbia in catalogo sia videoproiettori a lampada (per ragioni di costo) che laser, solo quest’ultima tecnologia garantisce un’incredibile durata operativa di 20.000 ore, più tutta una serie di altri vantaggi.
  • Motore dell’immagine o sistema di formazione dell’immagine. Si riferisce al meccanismo utilizzato per ottenere un’immagine proiettata facendo passare la luce attraverso un dispositivo specifico. Dagli obsoleti proiettori CRT (Cathode Ray Tube), alle tecnologie più avanzate, come SXRD (Silicon X-tal Reflective Display) o D-ILA (Direct Drive Image Light Amplification), passando per LCD (Liquid Crystal Display, singolo o triplo), DLP (Digital Light Processing) o LCOS (Liquid Crystal on Silicon). I videoproiettori Sony adottano la tecnologia 3 LCD oppure SXRD, secondo i modelli.
  • Tipo di ottica. Nel settore degli eventi predominano i proiettori che utilizzano ottiche intercambiabili per adattare il più possibile la gamma focale alla situazione di proiezione. In questo senso è molto comodo conoscere la copertura della distanza di proiezione, che varia in base all’obiettivo utilizzato. Il fattore di proiezione, o rapporto di tiro (Throw Ratio), è quello tra la distanza di proiezione e la larghezza dell’immagine proiettata. Ad esempio, 3:1 significa che da una distanza di 3 m si ottiene un’immagine di 1 m di larghezza. Oltre al rapporto di tiro, ci sono molti altri parametri di cui tener conto nella scelta dell’obiettivo, non ultimo la qualità dell’immagine. La gamma di ottiche Sony per proiettori comprende ben 21 obiettivi, sia zoom che a lunghezza focale fissa, per brevi, medie e lunghe distanze.

  • Correzione trapezoidale e spostamento dell’obiettivo. Consente di regolare l’immagine in modo che appaia perfettamente rettangolare sulla superficie di proiezione, anche se l’apparecchio è decentrato rispetto al centro dello schermo, potendo apportare correzioni in posizione orizzontale e/o verticale di un certo numero di gradi senza dover spostare il proiettore stesso.
  • Risoluzione nativa dell’immagine. Questo parametro è il numero di linee per mm, spesso (erroneamente) definito il numero di pixel orizzontali per quelli verticali. Maggiore è il numero di linee o pixel, maggiore è il dettaglio a parità di grandezza dell’immagine. Sebbene non sia l’unico fattore, la risoluzione nativa (e non interpolata/estesa/supportata) è decisiva nel definire la qualità dell’immagine. I videoproiettori Sony a ottica fissa hanno una risoluzione WUXGA di 1920 x 1200 pixel, come quelli a ottica intercambiabile, eccetto due modelli top di gamma a tecnologia SXRD che sono 4 K, più adatti al cinema.
  • Proporzioni (o rapporto d’aspetto). È calcolato dividendo la larghezza per l’altezza dell’immagine ed è normalmente espresso come frazione, cioè “X:Y”. Pertanto, un’immagine orizzontale potrebbe avere un rapporto d’aspetto di 3:2, ovvero la larghezza è 1,5 volte l’altezza. Gli attuali videoproiettori sono predisposti per immagini ad alta definizione con formato wide 16:9 e ci sono addirittura modelli che offrono il 21:9. Altri formati attualmente utilizzati in TV / cinema sono: 2:1, 2.35:1, 2.76:1 e persino la visione circolare a 360° (nel cinema 12.00:1).
  • Spazio colore (Gamut). È la gamma dei colori che possono essere visualizzati dai diversi dispositivi e che definiscono i confini specifici dei colori nello spettro visivo. La gamma più ampia di colori è rappresentata dallo spettro visibile in natura, che contiene tutti i colori che possono essere percepiti dall’occhio umano. Si noti che lo spazio colore è diverso dal concetto di “modello di colore” (ad esempio, RGB, HSV o HSL). In ogni caso, è importante che il videoproiettore sia in grado di elaborare standard come BT.709 (FHD) e BT. 2020 (UHD) e quelli più tipici del cinema digitale come DCI-P3, ACES AP0 o ACES AP1. Alcuni recenti modelli Sony sono in grado di riprodurre facilmente una gamma di colori eccezionalmente ampia, coprendo il 95% dello spazio colore DCI-P3, standard del settore cinematografico.

VPL-FHZ80

  • Profondità di colore. La gamma di colori del proiettore si ottiene combinando i tre colori primari (RGB) in proporzioni diverse. La profondità del colore (Color Depth) o la profondità in bit (Bit Depth) è codificata numericamente nel processo di digitalizzazione dell’immagine e dipenderà dal numero di bit assegnati a un’immagine in B/N o a colori (ai suoi canali), rispettivamente. Normalmente si utilizzano 10, 12 o 16 bit.
  • Luminosità. Si misura in ANSI Lumen ed è uno degli aspetti tecnici fondamentali che caratterizzano il tipo di proiettore con cui stiamo lavorando. Maggiore è il numero di ANSI lumen e maggiore è la luminosità del videoproiettore, un aspetto determinante per lavorare in condizioni di luce ambientale avverse. Nel settore eventi si parla di apparecchi da almeno 6.000 ANSI lumen, a salire. Un proiettore di fascia alta Sony come il VPL-FHZ131 ha una luminosità di 13.000 ANSI lumen, che lo rende ideale per eventi di grandi dimensioni che richiedono schermi ampi e di impatto elevato anche in ambienti molto illuminati.
  • Contrasto. Descrive la differenza massima relativa alla luminosità del bianco e del nero. Nel caso di un rapporto di contrasto 1000:1, il punto più luminoso è mille volte più chiaro rispetto al punto più scuro. Di conseguenza, il contrasto è responsabile della profondità dei neri, delle tonalità dei grigi e in generale di tutte le sfumature cromatiche. Viene espresso in forma di rapporto numerico (ad esempio 3000:1) ed è anch’esso definito dall’ANSI. Nei videoproiettori si fa riferimento a un minimo di 1000:1 potendo raggiungere valori anche elevatissimi. Un videoproiettore come il Sony VPL-PHZ50 ha un contrasto dichiarato full white / full black addirittura infinito!
  • HDR. L’HDR (High Dynamic Range) è una tecnica per ottenere un’immagine in cui l’intervallo dinamico, ovvero l’intervallo tra le aree visibili più chiare e quelle più scure, sia più ampio del normale. In questo modo, la capacità di acquisire una maggiore capacità di livelli di grigio è ottenuta espandendo la gamma dei livelli di bianco e nero. Tradotto nella pratica, permette di ottenere un maggior realismo nel contrasto e nell’esposizione tra le aree di un’immagine. HDR10, HDR10+, Dolby Vision, HLG (Hybrid Log Gamma) e/o Dynamic HDR (Dynamic Tone Mapping) sono alcune delle sigle che si ritrovano quando si parla di HDR.
  • Protezione IP. È il grado di protezione dell’apparecchiatura contro la possibile penetrazione di solidi e liquidi all’interno dello chassis. Si tratta di un aspetto di vitale importanza per evitare rischi negli eventi. Per un utilizzo all’aperto deve essere almeno IP65.
  • Connettività e trasmissione di segnali HDBaseT. Identifica la disponibilità di diversi connettori d’ingresso e d’uscita. Sin dai modelli più economici, i videoproiettori professionali Sony offrono ingressi Video composito, S-Video, RGB/Y Pb Pr, DVI-D, HDMI, USB, LAN (RJ45), HDBaseT, ingressi e uscite audio, controllo remoto D-sub 9-pin, RS232C ecc. secondo i modelli. Alcuni, poi, sono dotati d’interfaccia HDBaseT, come quelli della serie P (ad esempio, VPL-PHZ50) e F (ad esempio, VPL-FHZ80/B).

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Dalle specifiche tecniche ai consigli per l’installazione

Quanti apparecchi sono necessari per una determinata applicazione? La risposta dipende dalla superficie dello schermo che dobbiamo coprire. Quando si devono impiegare più proiettori per formare un’immagine di grandissime dimensioni, si parla di proiezione di grande formato. I videoproiettori Sony della linea professionale sono dotati di funzione Edge Blending che consente di combinare perfettamente immagini provenienti da diversi apparecchi uniformandone i colori per visualizzazioni maxi negli ambienti corporate ed education. Il VPL-FHZ85 è l’esempio di un prodotto dotato di Edge Blending.

Potremmo quindi chiederci quale uso dovremo fare del proiettore stesso:

  • Come attrezzatura complementare. In questo caso viene utilizzato come supporto visivo per altri contenuti che si svolgono all’interno dell’evento. Di solito si tratta di presentazioni programmate o automatizzate.
  • Come attrezzatura per immagini live di grande formato (almeno 65” / 164 cm). Prevede la presentazione mediante proiezione di contenuti originali che formano un grande schermo / immagine creata “dal vivo” e legata allo svolgimento dell’evento, ad esempio una narrazione e/o musica.
  • Come attrezzatura per il videomapping, l’utilizzo tipico per poter proiettare immagini su edifici e/o monumenti.

Chiarito anche questo aspetto, non ci resta che orientare la scelta in base ai seguenti requisiti:

  • Utilizzo in luogo interno o esterno
  • Distanza tra lo schermo di proiezione e gli spettatori (tale distanza determina la risoluzione).
  • Il posizionamento che meglio si adatta alle dimensioni e al volume dello spazio fisico. Da questo punto di vista, i modelli Sony offrono un’eccezionale versatilità d’installazione: dalla scelta delle ottiche alla possibilità di sfruttare uno shift molto ampio, che assicura una maggiore flessibilità d’installazione, anche in ambienti con soffitti alti, senza richiedere un supporto di montaggio che disturba la visione del pubblico..
  • Il tipo di contenuto visivo da mostrare: di base, sport, film, giochi, presentazioni, immagini, testo… Ogni videoproiettore Sony è pensato per gestire al meglio determinati tipi di contenuti: presentazioni e testo hanno ovviamente requisiti molto meno stringenti dei film. Il VPL-CWZ10, ad esempio, è un piccolo videoproiettore ottimo per presentazioni aziendali. Un modello come il VPL-PHZ60 è idoneo ad applicazioni anche più esigenti in ambiente corporate, education e nei golf simulator.
  • L’orario di accensione. La maggior parte dei videoproiettori Sony è dotata di sistema di accensione automatica: basta collegarli a un computer acceso e il proiettore si riattiva automaticamente, senza dover utilizzare il pulsante di accensione.
  • La vita utile della sorgente luminosa. L’affidabile sorgente di luce laser nei proiettori Sony offre un’incredibile durata operativa di 20.000 ore. Le lampade tradizionali, invece, richiedono sostituzioni più frequenti. Tuttavia, la tecnologia avanzata di Sony estende la durata delle lampade nei proiettori più recenti fino a 10.000 ore (a seconda del modello), una prestazione comunque eccezionale per una tecnologia non proprio recentissima.
  • Integrazione con i moderni ambienti AV. I modelli del costruttore giapponese si integrano perfettamente con i principali sistemi di controllo, monitoraggio e gestione via rete come Crestron Connected.
  • L’efficienza energetica. Il sistema 3LCD Sony ad avvio istantaneo, ad esempio, consente di risparmiare tempo ed energia. Grazie alla sorgente laser Z-Phosphor™, infatti, i modelli che ne sono dotati si avviano in pochi secondi e si spengono in un istante. L’oscuramento automatico migliora il consumo fino al 95% rispetto all’attivazione completa, riducendo l’output quando l’apparecchio non è in uso e l’immagine automatica regola la luminosità adattandola alla proiezione.
  • Le dimensioni, il peso e il design dell’attrezzatura in conformità con lo stile e l’immagine dell’evento.
  • La versatilità degli ingressi.

VPL-FHZ85

Concepiti per rispondere alle esigenze più impegnative, i proiettori business Sony offrono immagini di qualità superiore, grande affidabilità ed efficienza energetica. Sono quindi perfetti per qualunque applicazione e in particolare per l’industria dello spettacolo.

Info: www.audioeffetti.it

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