Thomann presenta un interessante riflessione sull’impiego dell’intelligenza artificiale nella musica e nell’Audio Pro in generale.
Stanno accadendo molte cose nel campo dell’intelligenza artificiale in questo momento. E questo vale anche per la musica, sia in termini di fare musica che nel produrla. Molti artisti che si sono allontanati dalla produzione analogica ora utilizzano l’intelligenza artificiale nel processo di produzione. Dalle app di composizione e piattaforme di mastering agli strumenti di identificazione dei brani e alle playlist altamente personalizzate, l’intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui la musica viene creata e ascoltata. La promettente tecnologia del futuro è ancora agli inizi, eppure è tra noi già da un po’. È normale avere paura dell’ignoto ma potrai saperne di più sull’intelligenza artificiale nella musica qui di seguito …
Prima di iniziare: alcune spiegazioni sull’intelligenza artificiale
Molte persone sono scioccate dal termine “intelligenza artificiale”, perché una macchina non può essere intelligente! In senso filosofico, non può essere così, perché è intelligente solo quanto l’ingegnere che l’ho costruito. Anche i sistemi di auto-apprendimento ottengono solo informazioni che le persone hanno messo insieme e possono fare affidamento solo dagli input immessi da esse. Un’intelligenza artificiale è priva – almeno finora – del libero arbitrio e della valutazione di qualcosa secondo il proprio gusto. Non ha coscienza propria, anche se gli scienziati ne stanno già discutendo. Ma: se intendi l’intelligenza come la pura capacità di risolvere problemi, allora un’intelligenza artificiale può sicuramente farlo.
AI: Riconoscere le possibilità, cogliere le opportunità
L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per comporre nuova musica, creare remix unici e anche aiutare a creare attori robotici. Il terreno sul quale l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per creare cose nuove è semplicemente illimitato, sempre con i suddetti limiti imposti dalla programmazione o dall’ input d’informazioni da parte dell’umano. L’intelligenza artificiale è anche in grado di scrivere testi con un’emotività predeterminata, creare generi musicali precedentemente sconosciuti ed esplorare confini sconosciuti della musica.
Scrivere canzoni tramite l’intelligenza artificiale, può potenzialmente alleviare i blocchi dello scrittore. Utilizzando sistemi di apprendimento automatici, è possibile creare musica partendo da algoritmi che ne possono velocizzare il processo, arrivando anche a raggiungere orizzonti digitali precedentemente sconosciuti. Chissà in che direzione potrebbero portarci gli algoritmi in futuro, vediamo cosa succede.
Intelligenza artificiale: il suo impatto sull’industria musicale
In effetti, l’impatto della musica AI è un argomento visionario, ma non più assolutamente nuovo. Piuttosto, l’intelligenza artificiale ha già mostrato il suo impatto nell’industria musicale da diversi anni. La musica ambient mindfulness generata dall’intelligenza artificiale, la generazione di musica senza diritti per i creatori di contenuti e il mixing e il mastering automatizzati fanno parte dell’industria musicale da circa un decennio.
Allo stesso modo, i sistemi di raccomandazione dei servizi di streaming si basano su algoritmi AI. Ad esempio, l’intelligenza artificiale viene utilizzata per analizzare la musica e le sue caratteristiche specifiche, identificando modelli e proponendo consigli musicali personalizzati basati su di essi. L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico hanno da tempo cambiato il volto dell’industria musicale.
Le preoccupazioni sono comprensibili, ma i timori tendono ad essere infondati
Di sicuro, ci sono potenziali rischi. Tra i timori principali c’è che la musica basata sull’intelligenza artificiale possa rendere obsoleti musicisti e cantautori, sostituendoli e rendendoli disoccupati. Tuttavia, queste paure dovrebbero essere prese con le pinze. Dopotutto, c’è una cosa che l’intelligenza artificiale non può fare: essere creativa come un essere umano. Anche la preoccupazione che la musica AI possa portare a un’eccessiva saturazione tra gli ascoltatori a causa di suoni o stili ripetitivi sembra piuttosto infondata. Dopotutto, ognuno decide ancora da solo sui propri gusti musicali. Se un genere è potenzialmente inondato di monotonia, i consumatori si allontanano automaticamente, ma non rifiutano del tutto la musica. In questo contesto, la musica AI potrebbe, nella migliore delle ipotesi, portare a un’eccessiva saturazione di sé stessa.
Come per ogni nuovo argomento dall’invenzione del pane a fette, rimane imperativo utilizzare l’intelligenza artificiale in modo etico e morale, oltre che legale. Una violazione del copyright da parte di AI rimane una violazione del copyright; una canzone plagiata dall’intelligenza artificiale rimane una canzone plagiata.
Vediamo che la musica guidata dall’intelligenza artificiale contiene opzioni visionarie per come la musica potrebbe apparire e suonare in futuro. L’attributo unicamente umano – la creatività emotiva – difficilmente potrà essere sostituita. Dopotutto, è e sarà sempre la forza trainante della nostra umanità.
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Info: thomann.de