Color Strike M in tour con Sfera Ebbasta. Il racconto del LD Giorgio ‘Josh’ Geromin

Sfera Ebbasta è considerato l’eccellenza dei rapper italiani, da due anni il più scaricato sulla rete. L’artista si è esibito lo scorso 27 Aprile in concerto all’Arena di Verona, tempio del melodramma ma anche tappa obbligata per i tour dei maggiori artisti pop italiani.

Non è bastato un solo concerto per soddisfare l’esercito dei fans – biglietti immediatamente sold-out – così il rapper di Cinisello Balsamo ha fatto il bis la sera seguente. Si è trattato della data zero del suo summer tour con cui parteciperà nei prossimi mesi ai principali eventi musicali nazionali, attraversando l’Italia da Bergamo a Catania.
Uno show coloratissimo, e molto curato nell’interazione tra le riprese video – trasmesse sui LED wall fissi e motorizzati – e l’impianto di illuminazione.

Il debutto di Sfera all’Arena di Verona, infatti, ha coinciso con la prima assoluta in Italia del Color Strike M, il nuovo proiettore Strobo / Wash motorizzato IP65 di Chauvet Professional.
Giorgio ‘Josh’ Geromin, Lighting Designer del tour di Sfera Ebbasta, racconta la sua esperienza con il Color Strike M, utilizzato in tournée da grandi artisti internazionali (come i Coldplay).

“Venivamo dal ‘Famoso Tour’ del 2022 nei palazzetti, in cui avevamo utilizzato un altro modello di strobo / wash che non era IP65; e questo aveva rappresentato un bel problema nelle date all’aperto. Preparandoci per la tournée estiva, ho voluto fare delle modifiche al setup generale, per poterci configurare da open-air.
Quando sono stato contattato da Agorà per definirle, la prima cosa che ho sottolineato è che con i vecchi proiettori avremmo avuto lo stesso problema per tutto il tour estivo; perchè avevo intenzione di metterli sul fronte palco, e in caso di pioggia sapevo perfettamente che sarebbe stato un handicap.
Agorà mi ha dato la possibilità di testare il nuovo prodotto di Chauvet effettuando una comparazione con altre macchine, e ho notato una netta differenza per quanto riguarda la potenza del flusso luminoso e non solo. Inoltre, la modalità wash fa davvero molto colore… e il live di Sfera è un live estremamente colorato.”

“Questo è un elemento su cui abbiamo lavorato parecchio; lo show di Sfera ha una componente musicale molto intensa, molto forte; ho sentito subito il bisogno di creare coinvolgimento, di rendere il pubblico parte dello show, di tutto quello che succedeva sul palco, superando la divisione stage / platea. La maniera migliore era andare fuori in maniera dinamica con i fari, curando moltissimo l’aspetto del colore.
Con il Color Strike M puoi lavorare contemporaneamente con più elementi; ad esempio, il plate colorato in alternanza con la parte lineare strobo; questo è stato uno degli effetti principali che ho usato, andando a sottolineare, nello specifico, gli impulsi delle casse.”

“Ho posizionato 2 Color Strike sotto ciascuno dei 3 pod mobili. Quando programmi, ti rendi conto di quanto è utile avere una strobo motorizzata: dato che i pod sono degli elementi mobili, non potevo partire con un puntamento fisso; dovevo andare a modificare i puntamenti a seconda delle posizioni che assumevano i pod; perciò, ogni configurazione aveva circa 4 preset dedicati con le posizioni dei Color Strike, per fare in modo che si vedessero qualunque fosse l’inclinazione che io davo ai pod; quella caratteristica è stata fondamentale.
Per i Color Strike posizionati sul LED wall di controluce, stessa cosa; nel momento in cui i pod scendevano o salivano, si poteva andare a creare una situazione di impallo visivo tra i pod e il LED wall che stava dietro; anche lì, il fatto di avere una strobo motorizzata permetteva di modificare l’angolazione fisica del faro in modo che la proiezione uscisse sempre, o che andasse a creare degli effetti di controluce proprio sulle strutture, per rendere il tutto un pò più industrial.”

“Abbiamo usato 36 Color Strike in tutto, posizionate tra le americane in controluce, i pod mobili, alcune sovrastrutture – che poi erano quelle che permettevano ai pod di muoversi, ancorate fisicamente al tetto – e un’altra serie di 8 macchine sulla linea dell’americana frontale, per aiutarci con l’audience.
Avendo a disposizione questa forte emissione di luce, nel momento in cui mi sono trovato all’Arena di Verona con il setup dei palazzetti – quindi due situazioni completamente diverse per l’illuminazione del pubblico – i Color Strike mi hanno permesso di illuminare anche l’audience più lontana.”

“Li ho utilizzati in maniera, diciamo così, molto ibrida. Abbiamo coperto vari spot, potendo passare dagli accecatori ai wash, all’effettistica pura, con l’utilizzo dei gobos con i plates. Ho usato i Color Strike in modalità 24 ch, perchè arrivavo da una programmazione simile; niente pixel mapping perchè c’è molto spazio tra loro e non si vedrebbe l’effetto, perciò non l’ho ragionata come matrice.
Durante lo show ci sono stati due momenti in cui ho impiegato il tilt motorizzato come un effetto: una specie di fly out, creando un preciso movimento: si accendevano dal palco, uscivano fuori verso il pubblico, davano l’ultimo colpo poi si spegnevano, tornavano in posizione e riprendevano il movimento. Quindi, li ho utilizzati anche come effettistica di movimento; in pratica, dei Color Strike ho usato proprio tutto.”

“Per il tour estivo non porteremo le movimentazioni ma riproporremo esattamente quello che è il setup generale delle prime due date, tutte le luci floor. Fondamentalmente, lo stage rimarrà identico. I Color Strike che non metto sul tetto me li porto giù sul floor; comunque, il numero totale rimarrà invariato.
Con il Color Strike mi sono trovato molto bene, e ho intenzione di continuare ad usarlo nei miei prossimi progetti.
Anche perché ha due caratteristiche che ne fanno un proiettore differente rispetto ad altre macchine di questo genere: una luminosità straordinaria e la protezione IP65, che lo rende perfetto per le tournée estive.”

Foto 1 / 2: Virginia Bettoja per Trident Music.

Info: www.zalight.it

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