Lo scorso 6 giugno Yamaha ha invitato alcuni magazine europei a Londra presso la Japan House di Kensington, per il lancio ufficiale della nuova serie di mixer digitali professionali DM7. Un evento a cui non potevamo certo mancare, in compagnia dei rappresentanti di Yamaha Italia Roberto Rinaldi e Giulia Giganti.
Una iniziativa, quella di Yamaha, utile anche per comunicare al mercato, ai propri partner e ai propri clienti l’attuale situazione dal punto di vista degli approvvigionamenti e consegne. Una quadro che – come ribadiranno Carl Christmas, resp. Marketing Europa e Roberto Rinaldi nelle interviste al termine dell’articolo – è in netto miglioramento e che presto vedrà un accorciamento importante dei tempi di consegna.
Ma andiamo con ordine e cominciamo con l’oggetto protagonista dell’evento, la nuova serie DM7, che eredita i migliori elementi dei precedenti mixer e li combina con nuove caratteristiche innovative in un sistema compatto, potente, ergonomico, flessibile e soprattutto espandibile.
Un prodotto capace di offrire risultati di livello con un flusso di lavoro migliorato e ideale per differenti applicazioni che vanno dalla musica dal vivo, allo streaming, passando per eventi aziendali, teatro, broadcast e mixaggio ibrido, dove una console viene utilizzata per mixare in modo indipendente più di un feed.
Attualmente la famiglia comprende due console e un’unità opzionale di controllo, con pacchetti software aggiuntivi. I mixer digitali all-in-one espandibili sono dotati di un’ampia gamma di ingressi e uscite: il DM7 dispone di 32 ingressi, 16 uscite e può elaborare 120 canali di ingresso in un ingombro di 793 mm x 564 mm, mentre il DM7 Compact ha 16 ingressi, 16 uscite e può elaborare 72 canali di ingresso in un ingombro di 468 mm x 564 mm.
Entrambi sono dotati di una rete Dante fino a 144 in/out a 96kHz, oltre a 48 mix, 12 matrici e due bus stereo. Possono essere utilizzate con i rack I/O Yamaha R Series opzionali e con una serie di dispositivi Dante per ottenere sistemi audio estremamente scalabili e flessibili.
Altra novità è data dal DM7 Control, utile per creare il sistema DM7-EX (o DM7-EX Compact), con un maggior numero di controlli fisici e fornita con i pacchetti software Broadcast e Theatre.
Qualità del suono
Il punto di partenza per l’audio deve essere un suono trasparente e senza colorazioni. I mixer Yamaha sono costruiti per catturare l’audio con una precisione assoluta, lasciando così agli utenti la possibilità di aggiungere la loro espressione creativa. Per raggiungere questo obiettivo, la serie DM7 dispone di una alcune caratteristiche chiave, come la channel strip dotata degli stessi quattro algoritmi di EQ della serie ammiraglia RIVAGE PM, oltre al limiter FET e al Diode Bridge Comp completamente nuovi.
È possibile modificare l’ordine dell’EQ e delle due dinamiche oltre ad avvalersi dell’auto-mixer Dan Dugan incluso nella channel strip standard e che consente di mixare automaticamente fino a 64 canali senza occupare risorse dell’EQ Rack. Sono inclusi anche una serie di plug-in VCM (Virtual Circuitry Modelling), come l’equalizzatore Portico 5033 e il compressore/limitatore Portico 5043, entrambi creati in collaborazione con Rupert Neve Designs, nonché il soppressore di rumore dinamico DaNSe e l’equalizzatore dinamico.
Completa le caratteristiche il nuovo FX Rack con accesso a una gamma di effetti di alta qualità.
Funzionalità
La serie DM7 presenta una nuova interfaccia utente, più semplice ed efficiente, con un flusso di lavoro pratico ed intuitivo, mantenendo la nota familiarità delle console Yamaha.
Due grandi schermi da 12,1 pollici (solamente uno sul DM7 Compact) combinano un funzionamento intuitivo grazie al multi-touch, agli encoder fisici dello schermo e il consueto “touch and turn” Yamaha. La nuova pagina di selected channel offre molte più informazioni sul singolo canale, consentendo un rapido accesso ai parametri che il fonico desidera utilizzare, mentre la pagina CentraLogic garantisce un utilizzo simile ad un mixer analogico. Inoltre, ai meter di ingresso è stata aggiunta la visualizzazione dell’istogramma, che aiuta a gestire i livelli del pre-amplificatore.
Una novità della serie DM7 è il nuovo utility screen da sette pollici (18 cm), che consente di avere sempre a portata di mano le informazioni e le funzioni essenziali, come la lista delle scene, gli user defined keys e i meter.
Un’importante novità della serie DM7 è la modalità Split, che consente di dividere i canali di ingresso, le scene e i mix bus, permettendo a un DM7 o DM7 Compact di funzionare come due mixer separati per essere utilizzati a quattro mani: utilizzando una sola console, gli utenti possono mixare Front of House e monitor, FoH e broadcast o streaming, ecc. senza compromessi. Una tendenza questa adottata anche da Yamaha, legata alla riduzione dei costi e degli spazi che personalmente apprezziamo molto…
La rete Dante integrata supporta fino a 144 canali di ingresso e uscita, e può essere collegata ad un’ampia gamma di dispositivi di terze parti, per sistemi audio flessibili e altamente scalabili. Sono supportati il controllo remoto dei preamplificatori e di dispositivi di terze parti, semplificando l’utilizzo dei dispositivi Dante dalla console, mentre la porta USB-C sul pannello posteriore offre funzionalità di interfaccia audio a 18 ingressi/uscite per la registrazione, la distribuzione, la riproduzione e il collegamento a sistemi di conferenza, nonché il controllo tramite dispositivi MIDI e DAW.
Nota importante riguarda l’affidabilità, notevolmente migliorarla grazie ad un secondo alimentatore di ridondanza, e alla nuova funzione Assist che suggerisce le regolazioni del preamplificatore, i nomi e il bilanciamento dei fader, favorendo i fonici a ridurre i tempi di preparazione. L’ampia gamma di software e applicazioni, tra cui DM7 Editor, DM7 StageMix, MonitorMix, Console File Converter, ProVisionaire Control e ProVisionaire Touch, consentono il set-up offline, il mixaggio dei monitor in modalità wireless e il controllo remoto di varie periferiche. La serie DM7 include una funzione server Open Sound Control (OSC), che consente di controllare le console da dispositivi compatibili con OSC, mentre il DM7 Compact può essere montato in un rack standard da 19″ per maggiore comodità.
Espandibilità
La serie DM7 può essere ampliata con il DM7 Control. Creando il sistema DM7-EX (o DM7-EX Compact) con altri due fader, vari user defined control, una jog wheel per il controllo DAW e controlli dedicati alle scene, al panner e alla monitoria. Offre un ambiente operativo funzionale per produzioni come i musical, che necessitano di un triggering completo e di cambi di scena, e per le applicazioni in cui è importante avere un controllo pratico dei monitor e della DAW.
L’unità di controllo DM7 viene fornita con i software dedicati Broadcast Package e Theatre Package. Il primo offre funzioni per migliorare la praticità del mixaggio broadcast, tra cui il supporto 5.1 Surround, Mix Minus, Audio Follow Video e Loudness Meter. Il pacchetto Theatre include la actor library, la DCA scene grids e il controllo dell’AFC image, oltre ad altre funzioni per le applicazioni teatrali. Questi pacchetti possono essere acquistati separatamente per gli utenti della serie DM7 che non necessitano dell’unità DM7 Control.
Uno slot per schede PY sul pannello posteriore del DM7 e del DM7 Compact offre una maggiore connettività con una varietà di formati audio e dispositivi di controllo esterni. Sono disponibili tre schede PY: PY64-MD (64 ingressi/uscite MADI), PY8-AE (8 ingressi/8 uscite AES/EBU con connettore D-sub a 25 pin) e PY-MIDI-GPI (connettori DIN a cinque pin e D-sub a 15 pin per terminali di controllo MID/GPI ampliati).
Il DM7 e il DM7 Compact sono inoltre forniti in bundle con VST Rack Elements, un software host plug-in che consente ai tecnici di creare i propri rack di effetti, e con il software DAW Nuendo Live di Steinberg, ottimizzato per la registrazione live.
Chiudiamo il reportage con i commenti di Roberto Rinaldi di Yamaha Italia e Karl Christmas, responsabile marketing Europa.

Giulia Giganti e Roberto Rinaldi di Yamaha Italia
ZioGiorgio.it: Roberto, facciamo il punto della situazione. Visto il tuo ruolo, che idea ti sei fatto del mercato italiano nello specifico
Roberto Rinaldi: il momento, anche parlando con i colleghi europei, è sicuramente buono ed il mercato italiano è allineato a questa tendenza. Fortunatamente siamo riusciti a consegnare gran parte del back order ai nostri partner, così da mettere service ed installatori nelle condizioni di affrontare al meglio la stagione estiva.
Per fortuna le prospettive per i mesi a venire, soprattutto in merito alla serie Rivage, la nostra serie di punta, sono ottimistiche e posso sbilanciarmi dicendo che nel giro di sei mesi saremo in grado di completare le consegne di tutti gli ordini pendenti.
ZioGiorgio.it: il messaggio di Yamaha “siamo qui per restare” mi pare abbastanza chiaro e con il nuovo DM7, l’azienda ha voluto dare un altro segnale chiaro al mercato…
Roberto Rinaldi: riguardo al DM7 devo dire che Yamaha ha lavorato veramente con grande impegno e ha sfornato un prodotto pieno di tecnologia e che ha tutto ciò che un tecnico può sperare di avere in un mixer. Il claim è altrettanto chiaro e vuole sottolineare ancora una volta quanto Yamaha sia attaccata al mercato dell’audio professionale, un mercato ancora centrale.
ZioGiorgio.it: prossimi passi per l’Italia? Cosa bolle in pentola?
Roberto Rinaldi: sicuramente ci impegneremo con determinazione per far conoscere i nuovi prodotti, con eventi sia itineranti sia organizzati da noi a Milano. Abbiamo già pianificato diverse operazioni che saremo in grado di svelare molto presto, c’è grande entusiasmo…
ZioGiorgio.it: bentrovato Karl, che momento sta vivendo Yamaha e come sta affrontando questi ultimi due anni di esplosione del mercato?
Karl Christmas: il mercato è sicuramente in forte crescita e anche Yamaha, come molte altre aziende, sta vivendo i “soliti” problemi di approvvigionamento materiali e consegne ma siamo nelle condizioni di dire ai nostri partner ed agli investitori che le cose stanno andando sempre meglio e presto non ci saranno più ritardi nelle consegne.
ZioGiorgio.it: possiamo chiamare il DM7 un “multifunctional mixer”? È una definizione che può piacerti?
Karl Christmas: sì, perché no! In effetti creare un mixer che potesse essere adatto alla più disparate situazioni è stato proprio l’intento primario del reparto R&D. Negli anni del Covid ci siamo resi conto di quanto i tecnici ricercassero negli ultimi anni prodotti sempre più versatili, adatte alle situazioni più disparate, dal concerto, al teatro alla convetion, broadcast e DM7 nasce per essere un mixer ricco di funzioni, completo e configurabile perfetto per quei rental che lavorano negli “hybrid events”.
Il nostro pensiero:
L’iniziativa è senza dubbio di quelle lodevoli: bello vedere le aziende che dopo il periodo orrendo che tutti conosciamo e che ormai appartiene fortunatamente al passato, si prodigano con impegno (e risorse economiche) per organizzare eventi di questa levatura ed interesse.
Quello a cui abbiamo assistito è stato un evento molto bello, ben organizzato ed in una location prestigiosa; insomma stiamo pur sempre palando di Yamaha…
In merito ai nuovi prodotti ne abbiamo già dato una descrizione piuttosto esaustiva in questo articolo di “primo contatto” ma l’idea di base che ci siamo fatti è che chiunque abbia visto almeno una volta un mixer digitale Yamaha in vita sua possa ritrovarsi in un “blink” anche con i nuovi DM7.
Peraltro, questo “family feeling” ha contraddistinto l’evoluzione dei mixer della casa dei tre diapason da tempo ormai immemore.
Le feature sono tante ed utili, mentre molto interessante è la volontà di costruire una macchina realmente flessibile e adatta ai mille usi, molto in linea con le esigenze del “service” moderno, che deve discaricarsi tra concerti, teatro, saggi di danza, musical e broadcast. Altra piccola nota riguardo ai materiali, intesi proprio come fader, encoder, schermi che ci sono apparsi, al tocco, veramente di alto livello.
Sorpresa positiva anche nel leggere i listini ufficiali, realmente competitivi…
Ora non resta che attendere una prova sul campo, che abbiamo già messo nella nostra “to do list” e che faremo non appena arriveranno le prime unità in Italia!
Info: it.yamaha.com