Michielin10: il tour nei teatri di Francesca Michielin

Di recente ci siamo recati a Fermo, presso il maestoso Teatro dell’Aquila per seguire da vicino una data del tour invernale di Francesca Michielin, artista bassanese che nel 2022 ha condotto la sedicesima edizione di X Factor, a 10 anni dalla sua vittoria come concorrente. Una notorietà che si è tradotta in un tour nei teatri che ha registrato il tutto esaurito ovunque.

La produzione è gestita da Vivo Concerti e ha coinvolto uno staff tecnico di livello che comprende Alberto Butturini e Federico Galazzo per quanto riguarda il comparto audio, i backliner Riccardo Bomarsi e Matteo Brancadori, Sergio Cattaneo e Daniel Saraceno rispettivamente LD e Operatore in tour, Alberto Cauzzi e Davide Curtarelli per la parte video.

Particolarità di questo tour è data da un sistema di videoproiezione su uno schermo circolare mobile, gestito dal software Ioversal Vertex, una neonata suite multifunzione che pian piano si sta facendo strada tra i vari eventi.

Cominciamo il giro di interviste con Giorgio Nesci e Alice Esrspamer, ai quali è stato affidato il compito di seguire, gestire e organizzare gli aspetti di produzione.

ZioGiorgio.it: parlatemi della produzione dal punto di vista logistico.

Giorgio Nesci: siamo in giro con un “bilichino” da 8,5 mt con sopra una mezza produzione audio luci e video. Portiamo le due regie DiGiCo Quantum, gli ascolti in cuffia, un po’ di microfonia, kit per le sequenze, una trentina di fixture luci per il floor, un proiettore laser da 15.000 lumen e uno schermo da proiezione custom di forma circolare realizzato da Texet e che richiama uno specchio che è uno dei temi del tour.

ZioGiorgio.it: come funziona la giornata e quante persone sono coinvolte?

Alice Erspamer: ore 11 load in, scarico del bilico, allestimento del palco e dei camerini, alle 13 pausa pranzo, ore 15 line check, 15:30 arrivano i musicisti, alle 17 arriva l’artista per un sound check veloce, cena alle 19, apertura porte alle 20:15. e smontaggio al termine dello show con camion chiuso a mezzanotte. Siamo in nove della crew, oltre all’autista della motrice, quattro musicisti, l’artista ed entourage al seguito. In totale tra le 15 e le 18 persone.

ZioGiorgio.it: come sta andando il tour?

Giorgio Nesci: molto bene, abbiamo fatto la data zero a Bassano del Grappa, praticamente a casa di Francesca dove si sono svolte anche prove e allestimento. È stata una bella esperienza al Teatro Comunale dove lei ha iniziato la sua carriera musicale in un coro gospel, il quale è stato anche ospite durante le prime due serate aprendo il concerto con un pezzo di Francesca. Una leggenda narra che il maestro del coro è stato colui che l’aveva iscritta a X-Factor a sua insaputa. Infine, le location sono tutte teatri di media grandezza, dove stiamo registrando continui sold out.

ZioGiorgio.it: differenze dal pre al post pandemia e dall’anno scorso a quest’anno?

Alice Erspamer: in parte si è perso un po’ di personale, questo è evidente. Dall’altra parte c’è anche stata una scrematura, quindi sono rimasti i professionisti veri, e c’è la voglia di lavorare. Sicuramente nell’ultimo anno è tornato un po’ di entusiasmo e ora si è ripartiti a 3000!

ZioGiorgio.it: quali sono le eventuali criticità in tour di questo tipo?

Giorgio Nesci: per quanto riguarda i tour di queste dimensioni le difficoltà sono relative, nel senso che non è cambiato un granché. Con quello che ci portiamo in giro siamo già settati, mentre quello che ci serve su piazza è un P.A. e un tetto luci ragionato per essere estremamente standard e per nulla complicato, facilmente replicabile e scalabile. Parliamo di 12 wash e 12 profile in tutto, quindi molto semplice. Nei teatri all’italiana come questo, non avendo un frontale su palco ci aggiustiamo con qualcosa in barcaccia che copra il proscenio quando l’artista avanza. A livello di maestranze su piazza chiediamo un macchinista due referenti audio e luci e una mini-squadra di facchinaggio composta da 6 persone, 8 se load in e load out sono complicati.

ZioGiorgio.it: fornitori?

Giorgio Nesci: in tour i fornitori sono Fox Sound di Carlo Volpe per la tecnica e Acid Studio per il video. Oltre alla crew che incontrerai vorrei citare il nostro elettricista, Luca Ciancone, un giovane bravissimo con una parabola di crescita pazzesca.

Dagli uffici di produzione superiamo il palco e scendiamo in sala dove intercettiamo il buon Alberto Butturini, seduto a fondo sala in apparente stato contemplativo nei confronti del maestoso teatro.

ZioGiorgio.it: Alberto, raccontaci in che situazione ci troviamo.

Alberto Butturini: per quanto mi riguarda troviamo il PA sul posto che ci viene comunicato prima. Eventualmente bisogna fare delle piccole variazioni, ma nulla di complicato. Abbiamo con noi banchi, microfoni e tutto il cablaggio del palco. Come outboard sfrutto tutta la parte dinamica interna alle console e due riverberi Cast DM7 bellissimi: uno lo uso sulla voce e uno sulla batteria. Per il resto è tutto nello standard assoluto con alla batteria un dpa d:facto che viene usato praticamente per dieci secondi in tutto concerto e che ha lo scopo in quel momento di riprodurre un suono bello tondo e pieno. Sulla voce c’è un SM58, che non sbaglia mai, e tutto il resto è nella norma, diciamo senza grossi voli pindarici.

ZioGiorgio.it: come ti trovi con la band e con Francesca Michielin?

Alberto Butturini: la band è composta da ragazzi giovani, alcuni li conoscevo molto bene, avendo fatto già il primo tour di Francesca. Nello specifico Luca al basso ed Eugenio alla chitarra. La quota rosa è composta da Evita e Giorgia che ho conosciuto qui. Umanamente sono tutte persone splendide, si sta bene, non c’è mai stata una minima frizione e ascoltano i consigli anche di un vecchietto come me. Una tournée molto serena, tranquilla, non ti dico in relax, però ho fatto molto di peggio nella mia vita.
Con Francesca Michielin ho fatto il primo tour, poi per vari motivi, lavorando con un sacco di altri artisti non ho avuto modo di continuare a seguirla. Questo in realtà è il primo tour teatrale vero che fa e devo dire che ho trovato una Francesca cresciuta, brava e in forma. Sono molto contento.

ZioGiorgio.it: di quanti canali parliamo?

Alberto Butturini: parliamo di una cinquantina di canali. Tastiere ovunque, bassista che suona il basso synth, il chitarrista che suona la tastiera, insomma c’è tanta roba. Abbiamo anche sei canali di sequenze più vari servizi come click, count SMPTE ecc… Arriviamo ad una cinquantina di canali compreso il timpano, che Francesca suona in un paio di brani e la sua postazione al piano.

ZioGiorgio.it: criticità per quanto riguarda i PA sul posto? Più o meno riesci sempre a trovare una quadra.

Alberto Butturini: il tour tocca sia teatri come questi all’italiana per cui non c’è bisogno di spiegare la bellezza, e teatri tipo cinema. La criticità dell’impianto non sta tanto nel luogo, ma alcune volte nelle scelte del P.A. È chiaro che chi interpreta la richiesta minima, la interpreta come se il materiale che ha fosse quella richiesta minima, e ogni tanto ti trovi con cinque cassettine appoggiate sul palco e un sub per parte dove devi metterci del tuo per riuscire a mantenere alto lo standard del concerto. Questo purtroppo fa parte del gioco delle mezze produzioni. Oggi, ad esempio, per assurdo, in termini visivi l’impianto è quasi sovradimensionato per un posto del genere.

ZioGiorgio.it: come mai i front-fill sono così a lato?

Alberto Butturini: perché non essendo front-fill veri ma delle UPA non potevo ribaltarle perché sarebbero state troppo invasive. Questo ricalca molto quello che si faceva negli anni ’90: quattro casse appoggiate, due UPA interne e via andare. Chiaro che 25 anni fa le aspettative del pubblico erano diverse rispetto ad oggi, però cerchiamo sempre di fare del nostro meglio con quello che c’è. Non abbiamo mai trovato grosse criticità. Qualche volta sono presenti sistemi con i quali si deve arrivare un po’ al limite per ottenere quello che vogliamo.
Comunque, finora tutti concerti belli, assolutamente. Francesca ormai ha assunto una padronanza del palco decisamente evoluta e sa tenere il pubblico. È un concerto non lunghissimo, da 1 ora e 35, e per me che arrivo alle due ore e mezzo, tre ore e oltre, sembra quasi incredibile. Uno show moderno dal punto di vista musicale, tutto suonato. C’è un po di tutto: dalla parte al piano molto intima di Francesca, alla band che suona dei pezzi tipicamente pop, fino ad alcune venature rock. Francesca segue una scaletta di brani tutti conosciuti, con qualche pezzo del disco nuovo e devo dirti che questa ora e mezza passa veramente in un lampo.

Ci spostiamo nuovamente sul palco per incontrare Federico Galasso, impegnato con gli ultimi ritocchi al mixer di palco.

ZioGiorgio.it: bentrovato Federico, descrivici la situazione palco.

Federico Galazzo: sul palco siamo io, Matteo Brancadori che segue chitarre e basso e Riccardo Bomassi che segue invece Francesca. Non si tratta di una situazione complessa e i musicisti sono super tranquilli. È un tour da farci 1000 date, ma purtroppo sono solo 21.

ZioGiorgio.it: come sei organizzato in regia?

Federico Galazzo: il monitoraggio e tutto in-ear, senza wedge, anche per tenere il palco pulito. Qui ho un DiGiCo Quantum collegato alla sala tramite Optocore. Il sistema sequenze non è linkato a livello di clock al banco, ma abbiamo dei canon che entrano direttamente nello splitter. Si parla di 54 canali su 59 supportati.
Sul versante radio abbiamo quattro canali Axient Digital con capsula beta 58 della Shure. Inizialmente durante le prove avevamo scelto sE Electronics V7, poi alla fine ci siamo resi conto con Alberto (ndr. Butturini) che lo Shure beta58 era la scelta giusta per quanto riguarda rientri e altri aspetti. Invece per il monitoraggio in-ear abbiamo quattro Sennheiser SR 2050 di cui quattro canali banda A due canali banda B e due canali banda G. Addirittura, direi due AV plus quindi da 470 Mhz e 558 Mhz.
Lo splitter, sempre DiGiCo, è dotato di convertitori a 32 bit forniti da Agorà tramite Fox Sound di Carlo Volpe che ci supporta in tutto ed è sempre super presente.
Il sistema sequenze è composto da due computer che vanno all’interno della scheda audio iConnectivity PlayAUDIO 12. Le varie sequenze sono state realizzate dal direttore artistico, mentre io mi occupo di farle partire durante lo show.

ZioGiorgio.it: tempistiche del soundcheck?

Federico Galazzo: entriamo alle 11:30 e per l’ora di pranzo siamo pronti. Ci teniamo un buffer di 1 ora per eventuali problematiche e alle 16.30 arriva la band con cui facciamo mezz’ora di prove in attesa di Francesca che, per quanto riguarda gli ascolti, in questo tour è molto più tranquilla e più serena. Questo anche grazie a quello che succede in sala: se il suono di sala è molto controllato ed è tutto molto asciutto, le basse sono ferme e c’è un’attenzione particolare ai rientri, alla fine il suono sul palco è migliore. Quindi, soprattutto nei teatri, se il palco va bene è grazie anche al fonico di sala e viceversa.

Passiamo agli aspetti visual del tour con il Lighting Designer Sergio Cattaneo e l’operatore in tour Daniel Saraceno.

ZioGiorgio.it: bentrovato Sergio. Vuoi raccontarci il concept di questo show dal punto di vista illuminotecnico?

Sergio Cattaneo: il concept di questo show è riuscire a mergiare un linguaggio più fine, teatrale, con uno più elettronico fatto di colori pieni e tondi ma allo stesso tempo sfumature e gobo. Volevamo un setup senza fasci stretti, fatto più di rotondità. Da qui nasce il binomio tra spot e un grande uso dei tagli sull’artista, abbinato a flood in controluce.

ZioGiorgio.it: parlaci del confronto con Francesca Michielin nella fase di produzione…

Sergio Cattaneo: il confronto con l’artista in fase di pre è stato molto efficacie e redditizio, Francesca ha le idee molto chiare e siamo stati da subito indirizzati sulla strada corretta. Simona Muti (Direttrice creativa) è stata molto chiara e abbiamo condiviso da subito le idee e la resa.

ZioGiorgio.it: come hai gestito la presenza della videoproiezione?

Sergio Cattaneo: abbiamo dato alla proiezione una forma e un luogo molto definito che gli permettesse di vivere senza stare sempre al centro dello show. Con Simona abbiamo deciso per la proiezione tonda, come uno specchio in cui l’artista, soprattutto in alcuni pezzi al piano, potesse vederci all’interno la storia dei suoi dieci anni di carriera… Tecnicamente abbiamo sfruttato l’idea di far ruotare lo schermo così da permetterci di farlo “sparire” nei momenti in cui non rappresenta un linguaggio adatto.

ZioGiorgio.it: qual è il ragionamento alla base delle scelte delle fixture luci? Quali erano le esigenze?

Sergio Cattaneo: l’esigenza era una produzione snella con fixture che risultassero potenti anche con i gobo o zoom molto aperti. La scelta è caduta sui Robe BMFL. Potrebbe sembrare una scelta esagerata ma penso che sia meglio lavorare con dimmer più bassi in certe situazioni ma avere l’output giusto in situazioni di gobo + colori. Inoltre, abbiamo optato per una programmazione molto “suonata” o ” campionata”. Utilizziamo spesso le luci come una “risonanza” della musica.

Con Daniel Saraceno analizziamo invece gli aspetti più legati alla programmazione luci.

ZioGiorgio.it: bentrovato Daniel, parliamo dell’esecuzione dello show. Cosa usi in regia e come sei organizzato?

Daniel Saraceno: uso una GrandMa3 in modalità 2, sostanzialmente a causa della mancanza di tempo per studiarmi la nuova release e per avere un sistema che conosco molto bene per essere il più veloce e più flessibile possibile. Lo show è stato programmato in timecode con l’ausilio di Reaper. Un sistema che ci ha permesso di creare alcuni particolari effetti legati alla sonorizzazione dei brani di Francesca. Siamo intorno alle 700 cue totali.

ZioGiorgio.it: per quanto riguarda il setup luci cosa vi portate e cosa richiedete su piazza?

Daniel Saraceno: abbiamo Robe BMFL Blade, X-Brick della DTS, Prolights Sunrise e 7 Robin 100 intorno al pianoforte. Su piazza richiediamo 12 Wash che posso andare dai Diamond 19 fino allo Spider e poi tendenzialmente richiediamo degli spot dotati di sistema di miscelazione. Occupiamo tre universi per il nostro floor e più o meno altri tre per le luci che richiediamo nelle varie location.

Chiudiamo il giro di interviste con la parte video gestita da Alberto Cauzzi e Davide Curtarelli che, come dicevamo, comprende un particolare schermo mobile e l’ausilio di un nuovo sistema per la gestione dei media.

ZioGiorgio.it: novità di questa produzione è l’impiego di Vertex. Quali erano le esigenze e come sei arrivato a questa scelta?

Alberto Cauzzi: ancor prima di ricevere la proposta di lavoro sul tour di Francesca Michielin, stavo studiando il software Vertex da circa un mese. Sin dal primo momento in cui ho installato la versione demo, una versione completamente funzionante, ho trovato subito questo software pratico, intuitivo e performante.
Da queste ottime sensazioni ho deciso di usare Vertex per la produzione video del tour. Questa esperienza è, per me, una tra le più interessanti vissute, non solo per l’alta qualità dell’Artista, ma anche e soprattutto per la squadra, con la quale si è instaurato un rapporto di lavoro e di amicizia speciale.

ZioGiorgio.it: con che setup vi muovete?

Alberto Cauzzi: abbiamo un Media Server IOVersal Vertex con licenza Vertex Play2 e Vertex Edit su una stessa macchina, un proiettore Epson 15KAnsi Laser EB-L1755U con ottica 0.6,
lo schermo circolare da 200cm di diametro e trasporto segnale SDI.

ZioGiorgio.it: raccontaci la fase di preparazione per l’utilizzo in tour

Alberto Cauzzi: la parte video consiste nell’uso di un proiettore con clip controllate via smpte. Non tutti i brani hanno una clip, quindi lo schermo deve essere ruotato in modo tale che sia perpendicolare alla sala, quindi quasi invisibile al pubblico. La programmazione è stata semplice vista la semplicità del progetto e la facilità di programmazione di Vertex. È bastato allineare le clip al TC comunicato. Ci sono stati aggiornamenti dei contenuti video durante le prove ma niente di più. Ho solamente aggiunto una pagina che mostrava il valore del timecode che arrivava e un controllo per entrare o uscire dal timecode.
Vertex offre molte funzionalità, e non è solamente un mixer video. È un software di nuova concezione e offre il collegamento e il controllo di molte device esterne. È anche un software 3D che gira su qualsiasi macchina windows e sfrutta tutte le uscite grafiche disponibili sulla stessa. Il bello di avere a disposizione una versione demo completa e la possibilità di installarla su più macchine per testare la sua scalabilità non ha paragoni.

ZioGiorgio.it: infine, ci accennavi ad una movimentazione dello schermo…

Alberto Cauzzi: nelle prime date la movimentazione era manuale. Dopo l’arrivo del mio collega Davide Curtarelli (Curta), con il quale abbiamo pianificato la suddivisione delle date, ci siamo ritrovati a Bassano del Grappa per la data zero. Da subito ha cominciato a girare attorno allo schermo fino a che non ha trovato un sistema per poterlo movimentare a distanza. L’indomani, mi ha mandato un prototipo funzionante che abbiamo utilizzato pochi giorni dopo in occasione della tappa di Roma, con lo schermo movimentato tramite due pulsanti. Nel frattempo, ho creato un sistema con un Raspberry che controlla due relè e inserito il tutto nella timeline, con una cue che contiene uno script che esegue l’apertura o la chiusura dello schermo quando prevista.

ZioGiorgio.it: Davide, parlaci del tuo ruolo e di questo sistema di rotazione dello schermo…

Davide Curtarelli: sostanzialmente gestisco la parte video, quindi mi occupo del lancio dei vari contributi e della movimentazione dello schermo. Nello specifico, vado a ruotare lo schermo di taglio nei momenti in cui il video non è utilizzato così da farlo sparire dalla scena. Per fare ciò ho utilizzato un motore per le persiane che aziona un braccetto che ruota la base dello schermo. Ho previsto poi un sistema di sgancio che, in caso di necessità, esclude il motore e consente la movimentazione manuale dello schermo.
Per quanto riguarda la parte puramente video, c’è questa novità che data da Vertex che permette veramente di fare qualsiasi cosa. Come sai lo show è in timecode e non sono molti i software di controllo video in grado di gestirlo. Inoltre, risulta semplice lanciare script o comandi verso device esterne, nel nostro caso agendo direttamente sulle funzionalità del video proiettore o sul motorino dello schermo.

Walter Lutzu
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