La Notte dei Serpenti: mix e messa in onda

Con la fine della stagione estiva, che per l’estate 2023 è andata decisamente bene, ci siamo ripromessi di dedicare più spazio a tutto il comparto “broadcast” e “mondo televisivo” che in molte occasioni, dal punto vista audio e luce, riserva sorprese interessanti.
Per questo articolo abbiamo intervistato Sabino Cannone, un professionista stimato e molto richiesto che, per una cosa o per l’altra, non eravamo mai riusciti ad intervistare con la giusta calma.
L’occasione si è presentata col programma RAI “La Notte dei Serpenti” registrato a Pescara e che ha visto la partecipazione di più di 40 artisti, tra cui Gianluca Grignani, MrRain e Giusy Ferreri e molti altri, magistralmente diretti dal Maestro Enrico Melozzi.
Sabino si è occupato principalmente del mix/mastering della serata per la messa in onda su Rai 1 e per il CD che è uscito proprio sull’evento.
Ascoltiamo cosa ci ha raccontato…

ZioGiorgio.it: bentrovato Sabino, puoi descriverci intanto lo show a livello tecnico e le esigenze di produzione?

Sabino Cannone: la Notte e dei Serpenti è uno spettacolo ideato da Enrico Melozzi, che si è svolto il 28 luglio allo Stadio del Mare di Pescara. Enrico ha curato l’arrangiamento di tutti i brani oltre ad essere il direttore musicale esibendosi anche durante la serata.
Lo spettacolo prevedeva un organico importante perché, oltre alla sezione ritmica composta da batteria, basso, due chitarre elettriche e tastiere, vi era un organico composto da strumenti folk: fisarmoniche, vari flautini, zampogna, ciaramella, chitarra acustica, violino, tamburelli, armonica a bocca, scacciapensieri e altri. A questo va aggiunto il coro e le voci soliste.
Ci sono stati tre ospiti durante la serata: MrRain, Gianluca Grignani e Giusy Ferreri, oltre alla presenza di alcuni ballerini.
In seguito allo spettacolo del 28 Luglio si è appreso della volontà da parte della RAI di trasmettere lo spettacolo per cui si è reso necessario mixare il tutto per la messa in onda.

ZioGiorgio.it: parliamo del tuo lavoro nello specifico, di cosa ti sei occupato?

Sabino Cannone: mi sono occupato principalmente del mix/mastering della serata per la messa in onda su Rai 1 e per il CD che verrà pubblicato a breve.

ZioGiorgio.it: dove e come hai organizzato il tuo lavoro?

Sabino Cannone: ho fatto tutto nel mio studio di Milano (MoReVoX Studio) ed è stato molto importante, come sempre nei mix, ma in special modo nei progetti con tempi molto stretti, l’organizzazione delle sessioni. Oltre al numero di tracce, che in alcuni casi è arrivato anche a 130, i brani erano meticolosamente arrangiati ed era fondamentale accedere alle varie tracce istantaneamente e passare dal globale al dettaglio in un click. L’intero spettacolo è stato mixato in circa una settimana.
E’ stato molto stimolante poter lavorare ad una forma inedita e innovativa di questi brani storici, ma al contempo, non avendo alcun riferimento, è stato fondamentale che tecnicamente tutto fosse trasparente in termini di operatività in modo da concentrarmi solo sul fattore creativo.

ZioGiorgio.it: ti è stato chiesto qualche cosa dal committente o dal Direttore Musicale?

Sabino Cannone: con Enrico c’è una grande affinità di gusto sul suono. Quest’anno è il secondo progetto che realizziamo assieme (l’altro è il Documentario su Lucio Battisti andato in onda sempre su Rai1) Non ci diciamo mai nulla di dettagliato, ma solo idee generali e di direzione. Io realizzo una prima versione dei mix poi lavoriamo assieme e perfezioniamo fino alla finalizzazione.
In questo caso avevo come punto di partenza il mix di palco (realizzato da Stevan Martinovic che ha anche curato in modo eccellente la registrazione dell’evento) sul quale avevano lavorato per tutti i giorni dell’allestimento dello spettacolo per cui era una immagine di quello che doveva essere il balance generale a grandi linee.
Enrico è un musicista autentico senza condizionamenti per cui di conseguenza io mi sento libero di sperimentare ed essere anche più estremo in certe decisioni e devo dire che giungiamo sempre rapidamente ad una conclusione che piace ad entrambi.
Sono davvero contento del risultato sonoro della Notte Dei Serpenti.
Tutti i brani, pur non tradendo mai le origini, hanno assunto uno spirito e una forma inedita e unica: i più anziani li riconoscono e li rivivono nello stesso modo in cui li vivevano da giovani e le nuove generazioni li scoprono e fruiscono come brani moderni.
Credo che questa sia stata la cosa più complessa da realizzare prima di tutto dal punto di vista dell’arrangiamento, ma il mix doveva seguire questo spirito e restituirlo nel migliore dei modi.
Il risultato è stato ottimo e anche gli ascolti RAI ne sono una testimonianza (ha vinto la seconda serata come ascolti con dei numeri davvero sorprendenti). Inoltre, anche le pubblicazioni sui vari social dopo la messa in onda hanno ricevuto numeri pazzeschi per visualizzazioni, interazioni e condivisioni.

ZioGiorgio.it: fare un mix idoneo alla TV è sempre qualche cosa di particolare, proprio per la diversità degli apparecchi sui quali verrà poi ascoltato. Come ti muovi in questo senso, come ricerchi la massima intelligibilità?

Sabino Cannone: dal mio punto di vista non ci sono differenze sostanziali in termini di suono generale ma di spirito. Direi che è da preferire un mix “inequivocabile” più di un mix perfetto. Mi spiego: è meglio avere un mix che non sia tecnicamente perfetto al 100% in termini di balance ma che sia esplicito nel messaggio, schietto e diretto, specie quando si tratta di uno concerto dal vivo dove c’è una relazione visiva diretta con quello che si ascolta.
Tecnicamente tendo a mixare per la maggior parte del tempo con speakers molto piccoli, a volte anche tramite gli speakers della TV che uso come secondo monitor in studio, inoltre uso anche gli earbuds o l’iPhone collegati a Protools. Orami tutti i contenuti che si creano finiscono su YouTube e cuffiette e telefono sono il modo con cui verranno ascoltati nel 99% dei casi.
Faccio particolare attenzione alla mono-compatibilità in modo che non ci siano variazioni sostanziali dallo stereo e tendo a non mixare mai con i video perché le immagini tendono a far realizzare dei mix meno incisivi: è meglio che i brani arrivino diretti senza le immagini, quando è così con le immagini non possono che “suonare meglio”.

ZioGiorgio.it: ci racconti qualche aspetto più tecnico? Eventuale uso delle dinamiche (comp parallele etc…), EQ, posizionamento spaziale degli strumenti…

Sabino Cannone: ho mixato tutto con Protools Ultimate HDX. Da tempo il mio studio è ibrido, sono innamorato dell’hardware analogico che uso ancora tantissimo specie per il soundesign, ma al tempo stesso mi piace sfruttare tutto ciò che è possibile solo in digitale. In questo caso ho mixato tutto ITB ma ho usato la mia catena Analogica sul Master Stereo.
Ho cercato di ricreare il più possibile l’effetto “live” come impatto, ma con una forma finale da disco in studio. Gli arrangiamenti presentano moltissime sfaccettature, e diversi degli strumenti folk suonano spesso assieme creando controcanti che si intrecciano; era fondamentale che tutto si percepisse con precisione ma come un tutt’uno.
Per questo ho curato meticolosamente il posizionamento stereofonico oltre a seguire con molteplici automazioni (non solo di volumi) le parti da mettere in evidenza. Anche la riverberazione è stata fondamentale per restituire la dimensione live ma anche evocativa; per questo ho usato solo esclusivamente i miei plugins REmatrix ed 80s Spaces.
Lo spirito era quello di creare, per molti versi, una versione rock di brani tradizionali per cui ho usato a volte, specie su ciaramelle e zampogne anche dei distorsori, sempre nel rispetto del suono originario ed allo scopo di conferire a questi strumenti una incisività maggiore che li rendeva sempre protagonisti anche con una sezione ritmica che nella versione originaria dei brani non era affatto presente.
Dinamicamente io non sono un utilizzatore di compressioni esagerate se non dove serve. In questo caso mi premeva che suonasse tutto con pienezza specie da diffusori di piccola dimensione.
Sono stato particolarmente attendo agli estremi di banda, e in strumenti come il basso e la cassa, ho creato dei livelli di distorsione armonica in modo da renderli sempre percettibili più che comprimerli solo; è il mio approccio standard ma in questo caso mi sono spinto un po di più.
Fra i plugin che ho usato maggiormente: REmatrix, 80s Spaces, EQ Millennia, EQ GML, KIT Plugin N105, Aurosor, Oveloud 176, FabFilter ProQ, PA SSL G Channel, PA Focusrite Channel. Gli speakers usati sono stati: Kii Three, Neumann K120, Genelec 810, Auratone Mono.

ZioGiorgio.it: come ultimo aspetto, come hai finalizzato ed “impacchettato” il feed finale?

Sabino Cannone: prima di tutto attraverso la mia catena di Mastering Analogica che è composta da: EQ GML 8200, Simulatore di Nastro Overstayer (usato in parallelo tramite la patch digitale Dangerous Liason), EQ Neumann Vintage OE DUO, Buss Compressor Bettermaker. Rientrato in Protools tramite il convertitore Stereo Antelope Pure 2 ho usato alcuni EQ dinamici, qualche processing Mid/Side ed un limiter finale DMG Limitless (di cui ho usato a volte anche il Clipper).
Ho mixato attraverso questa catena, quindi mixavo ascoltando il prodotto finale della messa in onda. Inoltre, ho creato diverse sessioni per ogni brano, per cui il setup è pressoché il medesimo con le dovute variazioni di settings da brano a brano. Ho preferito fare sessioni differenti in quanto non c’era la necessità di esportare un unico file del concerto ma i brani singoli che sono stati montati in postproduzione per cui era più semplice e veloce usare sessioni differenti più che fare automazioni di settings fra i brani.

Info: www.morevox.it
Info: www.morevox.com

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