SGM: rock’n’roll, architainment and more

Da qualche anno alcune aziende specializzate nella realizzazione di fixture per l’entertainment si sono affacciate al mondo delle installazioni con prodotti denominati Architainment. Una tendenza che abbiamo notato da qualche anno a ISE Barcellona e che probabilmente con l’edizione 2024 compirà una ulteriore evoluzione tecnologica e culturale visto l’aumento di aziende lighting presenti.
Uno dei pionieri di questa tendenza è sicuramente SGM, che ha scelto già da tempo di dotare i propri prodotti di grado di protezione IP adeguato corrispondente nelle nuove linee di prodotto a IP-66, di considerare il design estetico per una migliore integrazione in determinati ambienti, e soprattutto di “esportare” il proprio know-how riguardo l’utilizzo del colore, protocollo DMX e molto altro in un mercato in cui il concetto di dinamicità non è ancora ben diffuso.

Per meglio comprendere come l’evoluzione di una storica azienda nata in Italia nel 1975 e approdata in Danimarca dopo molti cambiamenti avvenuti negli ultimi 10-15 anni, abbiamo avuto l’opportunità di visitare la sede di SGM ad Aarhus in Danimarca, incontrando i vari team leader dalla produzione all’ R&D e soprattutto di toccare con mano alcune importanti novità in termine di prodotti.

L’AZIENDA

Cominciamo con l’identità aziendale. L’ambiente appare subito giovane, collaborativo e dinamico, con un reparto produttivo ben organizzato, efficiente e con una particolare attenzione alla qualità. Durante il tour abbiamo avuto modo di apprezzare una cura quasi maniacale riguardo soprattutto la fase di collaudo, con una serie di ambienti dedicati al test delle ottiche, stampanti 3D per i prototipi e componentistiche varie, stress test sul grado di protezione da agenti atmosferici e molto altro.

I reparti ricerca e sviluppo, assistenza tecnica e spedizioni ben organizzati consentono di dare vita ad apparecchi di alta qualità e bassa manutenzione con un elevato livello di sostenibilità e ciclo vitale molto lungo, offrendo al contempo un’assistenza con tempi di risposta rapidi, ugualmente efficienti nelle spedizioni.

Immancabile l’area espositiva con tutte le fixture prodotte dall’azienda e alcuni prodotti con colorazione custom e l’area demo, davvero ben organizzata dove abbiamo avuto modo di apprezzare alcune novità in azione.

Prima di passare alle novità in termine di prodotto, vi proponiamo un’interessante intervista a Ulrik Jakobsen, CEO di SGM, sul percorso dell’azienda, presente e futuro.

ZioGiorgio.it: cominciamo facendo chiarezza su cosa è SGM oggi…

Ulrik Jakobsen: ho iniziato molti anni fa nel settore della produzione, successivamente sono passato al reparto R&D, e poi con la fiducia dei soci, divento il CEO durante il periodo COVID e la necessaria completa ristrutturazione. Oggi sono circondato da un team di altissimo livello, con il prezioso supporto della proprietà rappresentata da Massimo Covre e da Frank Hoehn, che gestisce le vendite globali. I team R&D, produzione e i distributori in tutto il mondo sono oggi parte integrante di SGM, che di fatto non è più un’azienda fondata su una persona. Questa è l’essenza del cambiamento.
Non ultima la presenza di Frederick, responsabile marketing giovane veramente bravo soprattutto con i social media, Alex, responsabile operations. Fabiano Visentin invece è parte fondamentale del Team Italia, che si occupa dell’assistenza post e pre vendita oltre che memoria storica.
SGM oggi è ricca di professionisti appassionati che si dedicano a ogni dettaglio cercando di perfezionarlo in modo maniacale. Quando iniziamo a sviluppare un nuovo prodotto, abbiamo un’idea di dove vogliamo arrivare, ma quando raggiungiamo l’obiettivo, nascono sempre nuove sfide, e così continuiamo ad alzare l’asticella. SGM oggi è un team che sa essere squadra.

ZioGiorgio.it: come avete superato il periodo covid?

Ulrik Jakobsen: con il COVID è stato tutto più complicato. Il nostro fatturato è crollato anche se in Danimarca abbiamo avuto parecchi aiuti da parte del governo, sovvenzioni e finanziamenti per mantenere vive le aziende. Per sei mesi, abbiamo mandato tutti a casa tranne cinque persone che continuavano a spedire qualche prodotto per le installazioni architetturali rimaste attive in quel periodo. A settembre 2020 abbiamo richiamato parte dei dipendenti e abbiamo ridimensionato un po’ l’azienda, mantenendo le competenze all’interno di SGM. Siamo rimasti fermi per altri sei mesi e poi le cose hanno iniziato a tornare alla normalità. Il 2022 è stato un anno prospero per noi anche se l’approvvigionamento di componenti elettronici risultava complicato, motivo per cui abbiamo dedicato molte risorse nella ricerca di nuove soluzioni da altri fornitori o ridisegnando l’interno di alcuni dei nostri apparecchi al fine di mantenere uno standard qualitativo alto.
Abbiamo imparato molto dal COVID, come l’importanza di differenziare la tipologia di prodotti. Un esempio su tutti riguarda la gamma di prodotti per l’architetturale outdoor POI. Si tratta di un business più stabile, a lungo termine che copre diversi mercati che vanno dalle navi da crociera agli hotel, passando per i progetti infrastrutturali come ponti e molto altro. Sono progetti che hanno continuato ad andare avanti mentre i concerti si sono fermati.
A differenza di molti competitor che al termine del periodo COVID si sono trovati a dover affrontare tempi di consegna molto lunghi, SGM è riuscita a mantenere un livello di disponibilità molto alto, e questo ci ha permesso di chiudere l’anno positivamente. Il tutto grazie ad una organizzazione in cui tutto è gestito da persone con una grande capacità nel problem solving.

ZioGiorgio.it: quali scelte operate a livello di componentistiche interne?

Ulrik Jakobsen: da sempre vogliamo che i nostri prodotti durino cinque, otto, dieci anni, e per questo motivo scegliamo componentistiche chiave del settore automobilistico perché sono quelli che durano di più.

ZioGiorgio.it: SGM è una delle poche aziende che da qualche anno ha ampliato il proprio portfolio prodotti verso l’architetturale. Vuoi raccontarci questa evoluzione?
Ulrik Jakobsen: vedo in SGM qualcosa di diverso rispetto alle altre aziende, più orientato sull’architainment, quindi architetturale, ma con il know-how dell’intrattenimento. Vogliamo che una parte significativa del fatturato di SGM provenga da questo business, e per questo abbiamo bisogno delle persone giuste per le vendite, dei prodotti giusti, del giusto marketing per mostrare al mondo cosa facciamo e cosa possiamo fornire per i vari progetti. Allo stesso tempo, il nostro DNA è fatto di entertainment, di rock’n’roll, che sfruttiamo anche per rendere più interessanti i prodotti architetturali. Se guardiamo all’era COVID il rapporto tra architetturale ed entertainment era 90/10, ora siamo al 60/40 e ci auguriamo di arrivare al 50/50.
Frank da un enorme supporto alla causa con l’implementazione dei nostri servizi in relazione all’assistenza post-vendita, mentre abbiamo assunto Eloise Reed che ha il compito di creare le giuste connessioni.

ZioGiorgio.it: SGM è una delle poche aziende che da qualche anno ha ampliato il proprio portfolio prodotti verso l’architetturale. Vuoi raccontarci questa evoluzione?

Ulrik Jakobsen: vedo in SGM qualcosa di diverso rispetto alle altre aziende, più orientato sull’architainment, quindi architetturale, ma con il know-how dell’intrattenimento. Vogliamo che una parte significativa del fatturato di SGM provenga da questo business, e per questo abbiamo bisogno delle persone giuste per le vendite, dei prodotti giusti, del giusto marketing per mostrare al mondo cosa facciamo e cosa possiamo fornire per i vari progetti. Allo stesso tempo, il nostro DNA è fatto di entertainment, di rock’n’roll, che sfruttiamo anche per rendere più interessanti i prodotti architetturali. Se guardiamo all’era COVID il rapporto tra architetturale ed entertainment era 90/10, ora siamo al 60/40 e ci auguriamo di arrivare al 50/50.
Frank da un enorme supporto alla causa con l’implementazione dei nostri servizi in relazione all’assistenza post-vendita, mentre abbiamo assunto Eloise Reed che ha il compito di creare le giuste connessioni.

ZioGiorgio.it: parlando di prodotti come chiudete il 2023?

Ulrik Jakobsen: abbiamo trascorso meno tempo in R&D per i nuovi prodotti nel 2020, 2021, e non abbiamo presentato sostanziali novità. Tuttavia, quest’anno abbiamo già lanciato la versione touring dei nostri VPL, la barra LED serie I – 1 e la serie 3 con P-3 Vision lanciata di recente. Abbiamo anche un quarto prodotto che presenteremo a breve.
Siamo noti per i nostri apparecchi con classificazione IP, ma un apparecchio con classificazione IP non è automaticamente un prodotto permanente per esterni. Riguarda solo la pioggia, non dice nulla sulla durata del prodotto. Nei progetti che stiamo seguendo, come ponti e progetti infrastrutturali, i requisiti sono i più elevati possibili, e avere solo una classificazione IP non significa che durerà per 15-20 anni, per non parlare del tema della sostenibilità.
Vogliamo rimanere in quella piccola parte del mercato in cui sei protetto grazie alla tua specializzazione e alle tue competenze. Se andiamo a combattere considerando solamente il prezzo, moriamo e inoltre non è divertente fare cose economiche.

PRODOTTI

Come accennato in precedenza, quest’anno SGM ha presentato alcune novità che di fatto stano già riscuotendo un discreto interesse tra gli addetti ai lavori, oltre ad alcuni importanti riconoscimenti come il premio ottenuto pochi giorni fa a LDI con P-3 Vision.

Con SGM P-3 Vision, l’azienda danese è riuscita ad integrare all’interno della stessa fixture una sorgente wash dinamica da >12.700 lumen e una matrice video con passo 42 mm. Un prodotto che può essere impiegato come griglia di luce, utilizzato per evidenziare i bordi degli schermi a LED o ancora come contorno del palco. Una fixture all-in-one capace di emettere dalla stessa superficie contenuti video e uno strobo/wash a colori estremamente potente. I pixel del P-3 Vision sono identici a quelli della serie SGM Light VPL e possono funzionare sulla stessa rete dati. In questo modo, i P-3 Vision e i VPL possono essere abbinati per offrire molteplici opzioni e un’incredibile flessibilità di progettazione. Non meno importante le classificazioni IK09 per gli impatti, 3G per le vibrazioni e IP66 per le intemperie.

Touring VPL è una versione evoluta della VPL che include miglioramenti e aggiornamenti che lo rendono più adatto alle tournée, con la stessa resa elevata. Si tratta di un prodotto pixel direct view progettato per riprodurre pixel mapping ed effetti multimediali. Grazie alla potente intensità e alla visibilità grandangolare, è uno dei proiettori a visione diretta più dinamici disponibili. Grazie all’utilizzo di connettori di alimentazione e dati standard del settore e a una selezione di staffe e accessori a basso profilo, questo proiettore facilmente integrabile è l’ideale per concerti, stadi, set e palcoscenici. Touring VPL è disponibile in 3 diverse lunghezze, 5 diverse lenti e staffe regolabili.

Infine una fixture lineare che ci ha sorpreso per quanto riguarda la qualità del sistema di miscelazione. Stiamo parlando di un rappresentante puro del concetto di architainment, la nuova serie I -1. Si tratta di una barra LED all’avanguardia che offre una lunga gittata e una potenza elevata con oltre 1.500 lumen per feet lineare e potenza massima di 28W/ft. Il suo design elegante è stato progettato per fornire prestazioni e allo stesso tempo integrarsi in differenti situazioni in modo discreto. I -1 Linear è presente in diverse versioni con lunghezze di 1, 2, 4 feet (305 mm, 610 mm, 1220 mm) ed è dotato di sorgente LED RGB4K e bianco dinamico 2700K-4000K, con trasmissione dinamica dei canali grazie alla tecnologia DynaMix. Altra particolarità è la presenza di alimentatori integrati per lunghe percorrenze e la certificazione IP66, IK09, vibrazioni 3G con resistenza alla corrosione CX Marine.

Info: sgmlight.com

Walter Lutzu
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