Il “Retour” di Alligatoah con GLP

L’artista tedesco Alligatoah sposa con disinvoltura il rap con melodie pop accattivanti, si cala in personaggi sempre diversi che da anni affascinano il pubblico.

Christoph Schneider, responsabile del disegno luci di questo tour, ha scelto 46 GLP JDC1, 10 JDC Line 1000 e 5 Impression X5 Wash.

“Alligatoah è una persona molto creativa e fortemente coinvolta nella progettazione dello spettacolo”, afferma Christoph. “Ha progettato lui stesso la maggior parte della scenografia, così come l’intro e le coreografie delle singole canzoni. Anche il disegno luci segue le idee di Alligatoah adattandosi, ad esempio, alle posizioni delle pedane nei singoli brani”.

In linea con la passione del musicista per la teatralità, lo spettacolo è diviso in tre atti: Il primo atto si svolge in un ufficio di smistamento pacchi, il secondo all’aperto, dove i pacchi vengono consegnati (anche con l’ausilio di droni illuminati), mentre il terzo atto è ambientato in un mondo monocromatico arancione, che inizialmente non promette nulla di buono.

Christoph spiega: “I miei progetti sono sempre incentrati sui contrasti e sul massimo dinamismo possibile… sguardi molto piccoli contro sguardi molto grandi, monocromia contro esplosioni di colori scintillanti. L’obiettivo è raccontare una storia e portare il pubblico in un viaggio”.

Il palco rappresenta il presunto cuore della società moderna: un magazzino di pacchi. Due nastri trasportatori lunghi 14 metri mandano avanti e indietro pacchi, musicisti e oggetti di scena; l’illuminazione dei nastri varia in modo sostanziale nel corso dei tre atti. Mentre nel primo atto l’impressione X5 – nascosta all’interno di vecchie lampade industriali – determina l’atmosfera luminosa, nel secondo atto vengono utilizzati droni per pacchi con fasci di luce. Il terzo atto, invece, è caratterizzato da due linee luminose create dai GLP JDC1, che fluttuano sopra i nastri trasportatori.

“Le JDC1 hanno un posto fisso nei miei progetti perché sono incredibilmente versatili”, afferma il designer. “Li uso regolarmente per sostituire le classiche luci wash, gli strobo e i proiettori. Mi piace anche usarli in modo grafico. La quantità e la densità dei dispositivi ibridi nel rig mi permette di metterli in scena quasi come un LED wall”.

Christoph ha scelto l’impression X5 per il suo design: “Volevo che le luci mobili scomparissero completamente nelle lampade industriali, ma consentissero comunque un certo movimento. Pertanto, ho scelto un dispositivo compatto come l’X5”.

Per il terzo atto, che culmina in un gigantesco arcobaleno, Christoph ha progettato una scena caratterizzata da barre LED e un oggetto luminoso centrale realizzato con JDC Line 1000, che sembra un’installazione di light art in un museo.

Info: glp.de

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