MIR 2024: le interviste

Terzo ed ultimo articolo dedicato al MIR 2024 con le interviste agli organizzatori e protagonisti della manifestazione.
Di seguito l’analisi dell’evento da parte di Andrea Ramberti, Group Brand Manager di IEG e Gianni Fantini per Live You Play, e il racconto di Andrea Corsellini e Massimo Tomasino sulla gestione dei palchi Live You Play. Buona lettura!

ZioGiorgio.it: la fiera ha avuto un incremento evidente, come del resto testimoniano i numeri ufficiali. Hai avuto un feedback diretto da aziende ed espositori?

Andrea Ramberti: se pensiamo a come siamo ripartiti nel 2022 subito dopo il covid, il risultato di quest’anno era una mera chimera. Fortunatamente le aziende hanno creduto nel nostro progetto e grazie all’aiuto di tutti gli stakeholder coinvolti, voi rappresentanti della stampa compresi, MIR 2024 ha superato di gran lunga ogni più rosea aspettativa. Ogni azienda con cui ho potuto parlare ha espresso la propria soddisfazione, soprattutto per la qualità e quantità dei visitatori, profilati, qualificati e con un’ottima propensione “fieristica”.

ZioGiorgio.it: quali tra le varie nuove iniziative introdotte nel 2024 pensi abbia dato maggior soddisfazione?

Andrea Ramberti: faccio oggettivamente fatica a fare una classifica, perché ogni iniziativa si rivolge a cluster e settori specifici e ben identificati, quindi il successo si misura in rapporto al target specifico. Darò  una risposta di cuore: la parte MIR Club con i sui sotto eventi e l’approccio innovativo è riuscita a riportare in fiera tanti giovani professionisti amanti delle tecnologie legate al mondo DJ e Clubbing che in fondo rappresentano quel cordone ombelicale che ancora ci lega al SIB.

ZioGiorgio.it: quali pensi siano i settori che potrebbero convergere a MIR nelle prossime edizioni? (broadcast, mondo del teatro, corporate event…)

Andrea Ramberti: hai toccato tre temi che sicuramente andremo a presidiare, diciamo che l’intento è quello di allargare sempre più l’ambito di applicazione delle tecnologie AV, quindi dal retail all’educational, dall’hotellerie al convegnistico, ecc…

ZioGiorgio.it: un pensiero verso una fiera più internazionale?

Andrea Ramberti: questo è uno dei temi caldi, la timeline che ci siamo dati post covid vedeva come prima milestone riuscire ad affermarsi come fiera leader in Italia, oggi possiamo dire di esserci riusciti. Adesso oltre a consolidare la posizione, i prossimi step sono allargare il merceologico e poi iniziare un processo graduale di internazionalizzazione sia lato espositori che visitatori.

ZioGiorgio.it: hai già qualche anticipazione di quello che sicuramente vedremo nel 2025?

Andrea Ramberti: abbiamo già qualcosa in cantiere, ma ancora dobbiamo chiudere l’edizione 2024, quindi mi riservo di darvi le novità alla prossima intervista.

ZioGiorgio.it: Ormai è appurato che il format Live You Play di MIR funziona, ogni anno è in forte crescita e ad ogni edizione si rinnova e si migliora, quali sono le novità di quest’anno?

Gianni Fantini: come Live You Play abbiamo riproposto il format dello scorso anno migliorandone alcuni aspetti: ad esempio nel padiglione C3, quello “dei mixer” per capirci, abbiamo deciso di mettere i 5 banchi nelle mani dello stesso fonico, Andrea Corsellini, che con grande professionalità ha studiato le caratteristiche dei banchi sui quali avrebbe lavorato tirando fuori il massimo da ogni macchina.
Altra novità, secondo me interessante, è la telecamera posta sopra ogni mixer che permette di far vedere cosa fa il fonico in tempo reale.
Per quanto riguarda il Contest degli impianti (padiglione C1), l’unica novità è la scelta di non mettere il ledwall sul palco che sporcava il lavoro del light design e che distoglieva l’attenzione da quello che era lo scopo primario.

ZioGiorgio.it: anticipazioni per il prossimo anno?

Gianni Fantini: voglio condividere per primo con voi la mia idea di eliminare i palchi condivisi con i sei impianti ma di tornare indietro ai palchi singoli, questo per permettere ad aziende come Prase, Exhibo, ma anche ad aziende che negli anni non fanno più parte di MIR come ad esempio Proel e Highlite, di avere un proprio spazio dove esporre tutti i loro prodotti dall’amplificazione all’illuminazione, etc. Sono ormai molti i distributori in grado di offrire il “pacchetto completo” e credo sia una cosa interessante…

ZioGiorgio.it: l’ultima domanda, o meglio sono due, sono quelle di rito. C’è possibilità di vedere Live You Play in qualche grande fiera all’estero? Ci saranno altri settori che potranno essere nuovamente coinvolte nel Live You Play?

Gianni Fantini: partiamo subito dalla seconda domanda…Noi siamo sempre pronti a coinvolgere altre realtà, che possono appartenere a settori come il teatro e il broadcast che, peraltro, erano già stati inclusi nelle edizioni passate. Devo però dirti che dipende dalle aziende non solo dalla nostra volontà. Il dialogo è sempre aperto…
Per quanto riguarda Live You Play all’estero posso dirti, e non è mistero, che il format è apprezzato da molti, anche quest’anno Mr Mike Blackman di ISE è passato a salutarci, ma per il momento il rapporto è tra Live You Play e la fiera di Rimini, e scadrà nel 2025. Quindi a breve dovremmo sederci con calma per capire se e come potremmo continuare insieme. Visto il successo crescente della manifestazione io non posso che essere felice per il momento.

Passiamo agli ideatori ed esecutori dei palchi Live You Play: Andrea Corsellini, che ha messo mano sulle varie superfici del contest mixer e Massimo Tomasino che ha gestito il palco con i prodotti Starway, Elation e Martin.

ZioGiorgio.it: bentrovato Andrea. La formula del contest riservato ai mixer ha tolto quest’anno la cosiddetta “variabile umana”, il che significa che per tutti c’è uno e un solo fonico, cioè tu. Cosa pensi di questo format?

Andrea Corsellini: effettivamente con questa ultima modifica credo che le valutazioni del pubblico possano essere sicuramente il più veritiere ed attendibili.
Vi faccio però subito notare che non bisogna ragionare in termini di “valore assoluto” perché qui, con molto coraggio, sono state affiancate macchine da 4-5 mila euro con “ammiraglie” da decine e decine di mila euro, quindi le valutazioni vanno fatte in relazione al prezzo di acquisto.
D’altra parte anche le esigenze di rent e professionisti sono diverse e non tutti hanno bisogno di mixer costosi e potenti…

ZioGiorgio.it: lavori con i mixer digitali praticamente da sempre, da quando hanno fatto la loro comparsa sul mercato. A che punto siamo ad oggi a livello di sviluppo e che qualità generale offrono?

Andrea Corsellini: partiamo dal presupposto che sono tutte macchine che garantiscono prestazioni di tutto rispetto, tutte, nessuna esclusa, ed anche a livello sonoro esprimono una qualità impensabile fino a qualche anno fa e adatta ad un uso in ambito professionale. Se le qualità dei mixer top di gamma sono ormai accertate e incontestabili (non a caso sono sempre i soliti ad essere usati nei più grandi tour italiani e mondiali) ti posso assicurare che anche i più “piccini” sono sorprendenti in fatto di suono. Certo non puoi pretendere la potenza, il numero di canali e la flessibilità dei mixer che costano venti volte di più, ma questo mi pare ovvio…

ZioGiorgio.it: quali sono state le difficoltà maggiori nel fare questa “maratona” di mixaggio?

Andrea Corsellini: come prima cosa, per arrivare preparato ai soundcheck, mi sono dovuto studiare con largo anticipo i mixer che non conoscevo. Alcuni, quelli che sono abituato ad usare nei tour di un certo livello, già li conoscevo, ma per acquisire confidenza e manualità con le macchine nuove o più piccole ho dovuto affidarmi alle aziende che, con grandissima collaborazione e professionalità, mi hanno assistito in questa avventura.
Una volta arrivati qui a Rimini poi ho fatto i vari soundcheck cercando di affinare piano piano il sound. Devo anche aggiungere che la Band Resident è stata di grande aiuto, tutti ragazzi giovani e molto preparati con degli ottimi suoni di base.

ZioGiorgio.it: anche noi ci siamo divertiti un sacco ed il format è vincente, peccato solo per l’acustica della venue che potrebbe essere migliorata…

Andrea Corsellini: credo che su questo aspetto concordiamo un po’ tutti e con Gianni (Fantini – patron del Live You Play) abbiamo discusso ampiamente di come si potrebbe migliorare.
Io credo che basterebbe qualche sforzo in più anche solo per creare delle strutture portanti così da posizionare dei drappi di tessuto a lato e possibilmente dietro l’area di ascolto così per migliorare sensibilmente il suono. Vedremo cosa potrà essere fatto per il prossimo anno…

ZioGiorgio.it: ultima domanda. Più faticoso o più divertente?

Andrea Corsellini: direi entrambe le cose. Divertente sicuramente, faticoso…anche! Tieni conto che per ognuno dei tre giorni ho praticamente vissuto qui dentro, mixando a ripetizione e per diverse ore!
Ringrazio per l’opportunità che mi è stata data e spero soprattutto che per il pubblico sia stata un’esperienza divertente ed utile.

ZioGiorgio.it: raccontaci il tuo ruolo di quest’anno…

Massimo Tomasino: il mio ruolo era di Lighting Designer e Set Designer in quanto ho gestito tutto dalla a alla z compreso strutture e posizionamento dei musicisti. L’area palco risultava piccola e avevo molti apparecchi da inserire, ho sfruttato quindi le gambe esterne che mi hanno consentito di aprire la visuale. Inoltre, non era presente il LEDWall; Una situazione molto interessante e che mi ha permesso di valorizzare al meglio le performance delle varie fixture. 
Il palco contest del Live You Play era composto dai prodotti dei tre brand che hanno aderito all’iniziativa: Martin, Elation e Starway.
Ho avuto modo di vedere all’opera la serie ERA di Martin così come i Proteus di Elation e alcune interessanti fixture del catalogo Starway ancora poco conosciute in Italia e devo dire niente male.

ZioGiorgio.it: come ti sei organizzato per quanto riguarda la programmazione

Massimo Tomasino: la band non aveva sequenze, suonano live e non era possibile timecode. Programmazione virtuale in wysiwyg con le sequenze delle basi per ogni brano e poi ho creato degli effetti che lanciavo live.
Avevamo un banco MA3 e un banco MA2 di Starway. E’ stato fondamentale il contributo di Steve Giovanazzi, product specialist MA per l’Italia, il quale ha dato un gran supporto per gestire le priorità di banco tramite una macro e sfruttando il protocollo sACN.

ZioGiorgio.it: criticità

Massimo Tomasino: come ti dicevo lo spazio a disposizione non era molto, avevo tante fixture e dovevo prestare attenzione ai vari carichi. Ecco perché le truss sono state posizionate seguendo la profondità del palco con una serie di pipe in modo da raddoppiare in numero di spazio disponibile. Ho sfruttato anche le truss verticali così da aumentare il numero di look. La vera sfida era quella di creare tre set distinti dello stesso livello e un set unico dove andavo ad utilizzare tutte le fixture, e devo dire che è andata molto bene e tutte le aziende sono rimaste soddisfatte.

La Redazione

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