L’Auditorium Santa Cecilia si aggiorna con la nuova infrastruttura targata LINK

Di recente abbiamo avuto l’opportunità di documentare un importante intervento infrastrutturale ad opera di Link, all’interno dell’Auditorium Santa Cecilia a Roma: una sala con un’estensione di circa 3400 metri quadri e capace di ospitare fino a 2800 spettatori, considerata una delle più innovative sale da musica del mondo. La sala è stata concepita per i concerti sinfonici.

Per l’occasione abbiamo incontrato Angelo De Santis – responsabile dell’Ufficio tecnico dei Sistemi informativi dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Alberto Virdis – Technical Sales Support di Link e Massimiliano Mercante – Sales Manager Link, che ci hanno raccontato questo importante upgrade digitale all’interno della sala.

ZioGiorgio.it: Angelo intanto raccontaci il tuo ruolo nel dettaglio…

Angelo De Santis: come responsabile dell’Ufficio Tecnico dei Sistemi informativi dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia mi occupo di tutti i servizi di sala: dalla guardiania alla gestione delle hostess e degli steward, vigilanza, unità medica, vigili del fuoco e da sempre di tutte le registrazioni RAI, incisioni discografiche e riprese TV.

ZioGiorgio.it: qual è stata la necessità che vi ha spinto a rivolgervi a link per questo upgrade?

Angelo De Santis: abbiamo un contratto pluriennale con RAI Com e nello specifico assistiamo le registrazioni audio di RAI Radio Tre e le riprese tv RAI sia in diretta che in differita. Visto l’ammodernamento dei mezzi da analogico a digitale, c’è stata questa esigenza contrattualizzata per cui anche l’Accademia Santa Cecilia doveva aggiornare tutti i propri sistemi. All’interno della sala principale era presente un sistema analogico TRIAX e lo abbiamo sostituito con un sistema digitale in fibra SMPTE. Link è partner di Agorà, il service audio video residente in Auditorium che, a seguito di un sopralluogo risolutivo fece il suo nome.

ZioGiorgio.it: che tipo di vantaggi avrà questa installazione?

Angelo De Santis: partiamo dal fatto che l’Auditorium ha di recente festeggiato i suoi 22 anni di attività, ma al tempo stesso la tecnologia si è evoluta velocemente. Quindi questo ammodernamento porta il broadcast agli standard odierni basati su fibra, e quindi abbiamo dei netti miglioramenti sia per quanto riguarda le riprese audio, sia per i segnali video. Considera che in questo spazio eseguiamo molte incisioni discografiche in quanto siamo partner con Deutsche Grammophon e con molte altre etichette discografiche.

ZioGiorgio.it: quali sono state le criticità in fase di setup e come sono state risolte?

Angelo De Santis: la criticità maggiore di questi posti è quella di trovare il passaggio dei cavi e non tanto l’installazione da parte di Link. Considera che i cavi in fibra non possono essere tagliati o giuntati. Quindi il lavoro principale è stato quello di stendere i circa 344 metri di fibra anche attraverso delle vie che abbiamo scoperto al momento. L’operazione, durata quattro giorni, ha coinvolto una squadra di almeno otto persone tra tecnici, tecnici video e aiuti che sono riusciti a stendere le fibre dall’area broadcast esterna in cui vengono posteggiati gli OB Van e i mezzi RAI, fino all’area backstage della sala che è il locale SCV.

ZioGiorgio.it: Alberto e Massimiliano, andiamo nello specifico delle tecnologie Link…

Massimiliano Mercante: avevamo già avuto delle esperienze precedenti con Angelo, inoltre, l’Auditorium Santa Cecilia ha una collaborazione fissa con il service Agorà per la gestione audio e video interno all’Auditorium. Infine esiste anche una referenza da parte di RAI, la quale ha indicato Link come azienda certificata per l’installazione di connettori SMTPE, che di fatto portano il sistema da analogico ad HD e Ultra HD.
A seguito del primo contatto iniziale, l’Auditorium nella persona di Angelo ci ha fornito la pianta del Santa Cecilia utile al nostro primo sopralluogo durante il quale siamo entrati nel dettaglio di quella che era la necessità primaria, ovvero di far passare questi segnali di controllo dai mezzi TV cercando di essere il meno invasivi possibili, soprattutto all’interno della sala dove sono presenti le postazioni fisse per le riprese video.

ZioGiorgio.it: che prodotti sono stati scelti?

Massimiliano Mercante: per quanto riguarda la parte di interconnessione abbiamo utilizzato tutti cavi che rispettano le normative di anti infiammabilità e di classe CPR Cca. Si tratta di materiali altamente professionali di prima qualità. Inoltre, sono presenti tutta una serie di connettori LK Connectors (azienda produttrice di connettori leader nel settore, di proprietà di Link) come gli LKO MTP realizzati per distribuire fino a 12 fibre OS2 single-mode, 12 fibre OM4 multi-mode e 3×12 AWG contatti di potenza. Un sistema che consente di ottimizzare al massimo il trasporto di differenti tipologie di segnale in una soluzione composta da un unico cavo che di fatto consente un bassissimo impatto sull’apparato infrastrutturale.
A questo vanno aggiunti gli appositi pannelli di interfaccia sempre ideati e progettati da Link, utili allo scambio e il patch dei segnali all’interno della sala SCV.

ZioGiorgio.it: quindi Angelo siamo di fronte ad un sistema che offre parecchie possibilità?

Angelo De Santis: il teatro è relativamente giovane ma ha adottato una tecnologia che paradossalmente è già vecchia come il TRIAX, che in questi anni è stata sorpassata dall’SMTPE. In termini di stabilità e innovazione, Link ha installato una serie di pannelli con questo particolare connettore LKO MTP che non faceva parte della richiesta specifica ma che riuscirà a rispondere a tutte le esigenze, le nuove necessità e gli upgrade futuri.
Il risultato è dato da 15 botole di segnali in fibra ottica patchabili in tutto l’Auditorium con la possibilità di permutazioni tra un punto e l’altro, rendendo fondamentalmente possibile una rete molto ampia, flessibile e potente.

ZioGiorgio.it: chiedo anche a voi se ci sono state criticità e soprattutto se si sono rese necessarie customizzazioni particolari.

Alberto Virdis: un’esigenza dell’Auditorium era logicamente quella di mettere mano all’impianto, aggiungere tecnologia ma senza eliminare i collegamenti esistenti. Esistono delle botole che abbiamo sfruttato e siamo andati a rimpiazzare il sistema di canalizzazione e aggiunto dei nuovi pannelli senza eliminare tutti i collegamenti preesistenti in quanto funzionanti e utili da mantenere. Sicuramente la customizzazione è stata necessaria sia per rendere più fruibili e pratici i collegamenti ma anche per concentrare più connessioni all’interno di piccoli spazi, rendendoli ancora più pratici.
Ci siamo affidati anche all’esperienza dei tecnici che lavorano lì quotidianamente, i quali ci hanno segnalato molti punti di miglioramento. Il nostro obiettivo era quello di rendere il tutto più pratico con pannelli custom, fatti su misura, che devono entrare in alcuni casi in una profondità di soli dieci centimetri, con connettori che spesso volentieri occupano almeno il doppio. Ci sono tante esigenze concentrate in un 50 per 50 che non è stato facilissimo riuscire a incastrare, ma alla fine ci siamo riusciti.

ZioGiorgio.it: ad oggi a che punto siete?

Angelo De Santis: abbiamo completato l’area broadcast esterna che era quella più importante in quanto li arrivano i mezzi RAI come gruppo elettrogeno, pullman regia e altro. Siamo ad una distanza tra 400 e 500 metri dalla sala ed è in funzione da circa sei mesi. La parte interna verrà invece completata durante l’estate, e necessita di opere murarie, oltre alla creazione dei 15 pozzetti dove verranno posizionate le telecamere. Trattandosi di opere molto importanti e invasive, e visto l’alto utilizzo della sala, dobbiamo organizzarci in giornate e fasce orarie precise.

Grazie alla collaborazione con Link e all’implementazione delle più moderne tecnologie di trasmissione, l’Auditorium Santa Cecilia si conferma all’avanguardia, pronto ad affrontare le sfide future e a offrire un’esperienza sempre più elevata per artisti e spettatori.

Walter Lutzu
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