Alla Grand Stand Arena di Roma, chiamata ormai R5 Arena, è possibile assaporare un’atmosfera che ricorda quella della futuristica Sphere di Las Vegas grazie ad uno schermo semi-trasparente che copre la superficie a 360 gradi, una meshled composta da 3 km di fili sottili in acciaio che inglobano oltre 2 milioni e 500 mila punti luminosi.
ARTLED, start-up italiana specializzata nello sviluppo di progetti innovativi nell’ambito delle arti visive, ha realizzato il progetto in collaborazione con LePub per conto di Renault.
“Abbiamo chiamato i sistemi che controllano i punti luminosi “branch”, ramo in italiano, perché assomigliano proprio a rami dai quali partono i collegamenti e le informazioni digitali” racconta Sossio Pezzella, CEO & founder di Artled. “Per garantire che queste informazioni siano inviate correttamente a tutta la rete, abbiamo ideato una struttura in fibra ottica simile a quella delle sinapsi umane, ma molto più veloce. Proprio come la trasmissione sinaptica, che deve essere precisa e sincronizzata per garantire una corretta comunicazione tra i neuroni e permettere al cervello di funzionare in modo efficiente, la trasmissione del segnale deve essere accurata e sincronizzata per garantire la corretta visione”.