Pochi giorni fa ci siamo imbattuti in una Start Up davvero innovativa ideata dal noto Lighting Designer Emiliano Morgia, questa volta in una veste differente dove il protagonista è il suono al servizio degli effetti speciali.
Da qualche anno Emiliano Morgia vive a Dubai e, insieme al socio fondatore Gianni Bruzzese, ha creato la piattaforma, LIVEHEAR, che consente al pubblico di godersi al meglio eventi su larga scala come spettacoli pirotecnici o droni, visibili a grande distanza ma non fruibili dal punto di vista sonoro.
Si tratta di una sfida che nella storia dell’intrattenimento è stata affrontata in vari modi, basti pensare a George Frideric Handel, che nel 1749 compose una suite dedicata ad uno spettacolo pirotecnico eseguita da un’orchestra posizionata vicino alle piattaforme di lancio dei fuochi d’artificio, così da sincronizzare al meglio musica ed effetti. E ancora ormai cento anni fa, quelli che oggi chiamiamo Silent Movies, erano accompagnati da un’orchestra all’interno dei cinema che seguiva il ritmo del del film.
Oggi i grandi spettacoli di fuochi d’artificio o droni vengono visti da migliaia di persone spesso distribuiti su ampi spazi, ma che non hanno la possibilità di ascoltare l’audio dello show a meno di investimenti importanti come il posizionamento di altoparlanti distribuiti per tutta la lunghezza della manifestazione con tanto di gestione dei ritardi.
Un esempio su tutti è il famoso spettacolo di capodanno al Burj Khalifa, visibile da tutta Dubai, ma che si riesce a sentire solamente nelle immediate vicinanze, in una piazza che riesce a tenere un massimo di 15.000 persone. Il rimanente mezzo milione di persone riesce a vedere lo spettacolo ma non riesce a sentirlo ed è obbligata a guardarlo in televisione o su YouTube, con un ritardo di circa 40 secondi. Stessa problematica per il display sulla Sfera di Las Vegas, visibile anche da chilometri di distanza, ma senza audio.
LiveHear è una piattaforma che permette la trasmissione dell’audio in streaming ad alta qualità, anche in multilingua (fino a 32 lingue), su grandi distanze e con una latenza al massimo di 100 millisecondi. I frequentatori del FoH sanno che si tratta più o meno di un ritardo a circa 40 metri di distanza dal palco, e quindi praticamente in tempo reale.
Per fare ciò, LIVEHEAR sfrutta alcuni server Firebase di Google auto scalabili, che consentono di gestire una distribuzione geografica del segnale audio sfruttando i server nelle vicinanze della location i quali ricevono il segnale e lo inviano verso gli smartphone collegati nel raggio di 10, 20, 50 km dalla location.
Con il 4G è possibile gestire in una sola cella circa 20.000 persone, addirittura 100.000 con il 5G. Di conseguenza, distribuendo il segnale su diverse celle il valore può arrivare fino a un milione, avendo come unico limite la capacità di gestione dei server. Inoltre, 100 millisecondi sono calcolati su tutto il viaggio che fa il segnale da quando viene trasmesso a quando arriva ai telefoni.
Si tratta di una soluzione che abbassa notevolmente i costi dedicati ai sistemi audio e che si differenzia, ad esempio, dalle silent disco, dove si è costretti a utilizzare determinati hardware e software. Al contrario, LIVEHEAR è completamente brandizzata secondo le specifiche del cliente e permette quindi di creare mini-siti in cui i partecipanti possono interagire con reaction emoji e un pulsante di Call to Action, che consente all’organizzatore di indirizzare il flusso di interesse verso i contenuti dell’evento. E’ sufficiente ad esempio inquadrare un QR Code su un manifesto o leggere degli NFC posizionati nella città per collegarsi ad una pagina web dove è presente il portale configurato e brandizzato per un determinato evento. Quindi niente furgoni con sistemi di trasmissione, torri di delay, casse e cuffie, niente permessi, niente cavi.
Inoltre, il sistema da la possibilità di raccogliere i dati e fidelizzare gli ascoltatori, così che il cliente possa conoscere chi ha visto e ascoltato il proprio show, e ottenere un proprio ritorno statistico e di contatti.
Soffermandoci agli aspetti di puro marketing e considerando quello che è il costo medio per click o per visita applicato sul web da siti e social, mediamente parliamo di una spesa di 1 euro ogni 1000 persone che vedono la propria pubblicità. Invece, se una persona clicca sull’advertisement si parla di 1 euro di spesa a click, con un investimento spesso dispersivo e con poco controllo. Con LIVEHEAR si parla invece di click già avvenuti, poiché nel momento in cui l’utente entra nel mini-sito completamente brandizzato, è automaticamente “agganciato” dallo sponsor o dal committente. LIVEHEAR è pensato per consentire agli organizzatori di eventi di raccogliere direttamente il profitto generato attraverso l’uso del telefonino, che altrimenti finirebbe nelle mani di social media e siti più famosi. In questo modo, si ottiene il pieno controllo sull’utilizzo del telefonino e della sponsorizzazione dell’evento.
Abbiamo avuto modo di assistere ad una demo organizzata mentre Emiliano si trovava a Dubai e noi in Italia, ed effettivamente ciò che vedevamo era in perfetto sync con l’audio proveniente dal nostro telefonino. Inoltre, abbiamo avuto prova del fatto che Livehear è in grado di fornire agli organizzatori di eventi uno strumento che permetta di coordinare e ottimizzare l’uso del telefonino da parte del pubblico. Attraverso la piattaforma dedicata e controllata, consente agli organizzatori di integrare l’interazione mobile nell’esperienza dell’evento, generando valore aggiunto e trattenendo i ricavi pubblicitari all’interno della filiera dell’evento stesso. In questo modo, il telefonino diventa non solo un mezzo di partecipazione attiva per il pubblico, ma anche una risorsa strategica per gli organizzatori, contribuendo al successo e alla sostenibilità economica dell’evento.
Sul sito web livehear.it è disponibile una demo con una spiegazione audio del sistema. Inoltre è disponibile qui una presentazione dettagliata.
Info: [email protected]
Gianni Bruzzese +393277703456