L’ultima edizione della fiera LDI di Las Vegas si è svolta per la prima volta nel mese di dicembre, dall’8 al 10, per lasciare spazio al Gran Premio di Formula 1 che si è tenuto la settimana precedente. Una delle prime evidenze emerse è che queste date non sono ideali per molti, sia per la confusione nelle città e negli aeroporti, sia per i costi elevati dovuti al periodo festivo, ormai quasi proibitivi.
Questa è una premessa doverosa che condiziona inevitabilmente il nostro giudizio sulla fiera.
Va aggiunto che l’organizzazione di LDI, a differenza di quasi tutte le altre fiere internazionali a cui partecipiamo, non si è mai dimostrata particolarmente collaborativa, rendendo ancora più complessa la nostra presenza. A ben vedere, infatti, sono pochi i magazine internazionali che ancora si spostano a Las Vegas, preferendo altre manifestazioni europee.
Per il secondo anno consecutivo, la parte espositiva si è svolta nel nuovo padiglione, adiacente al “vecchio” che è al momento in fase di ristrutturazione: un padiglione enorme e accogliente, anche se un po’ carente in termini di servizi di base, bar e ristoranti in primis. Grazie ai nostri feedback, segnaliamo che più di un espositore ci ha confidato che, considerando i costi elevati degli spazi, alcuni aspetti avrebbero potuto essere gestiti meglio. Ci è stato confermato che praticamente qualsiasi servizio necessario è a pagamento. Questo, però, è un modus operandi tutto “americano”, comune a tutte le fiere che conosciamo negli Stati Uniti, dove le “union” (una sorta di sindacato) decidono chi deve lavorare, dove e a quali condizioni. Tutto scritto nero su bianco, a scanso di equivoci…
Le aziende presenti ci sono sembrate in numero leggermente ridotto e, tutto sommato, diversi stand hanno ridimensionato la metratura degli spazi. Nonostante questa tendenza, le novità a LDI non sono mancate. Il mercato americano, infatti, rimane molto forte e gode di ottima salute; per i grandi brand, una partecipazione diretta appare ancora irrinunciabile.
Come di consueto, la parte degli eventi – che ricordiamo inizia già nei giorni precedenti alla fiera – si è dimostrata di grande sostanza, con un’offerta ampia e di qualità. Tuttavia, ciò che non cambia anche in questo caso è il format e il layout, sempre ancorati al vecchio e un po’ noioso modello di “stand, prodotto e… chiacchiere”. Vedere e toccare con mano le tecnologie sarebbe un valore aggiunto per noi e per molti addetti ai lavori. Tuttavia, abbiamo avuto l’impressione che, alla fine, i decision maker abbiano partecipato a LDI soprattutto per incontrare i referenti delle aziende, presenti direttamente agli stand.
Le novità a LDI 2024
In evidenza tra le world-premiere, ROBE presenta i nuovi T.5 Profile e il LedPOINTE. In particolare quest’ultimo rappresenta un passaggio dai tradizionali apparecchi all-in-one basati su lampade a scarica agli apparecchi a LED, efficienti dal punto di vista energetico, di lunga durata e a bassa manutenzione. LedPOINTE è ricco di effetti, con tutte le caratteristiche, l’innovazione e le prestazioni delle tecnologie LED Spot, Beam, Wash e FX.
PARAGON di Elation ridefinisce la fedeltà del colore e il controllo per un’espressione creativa più raffinata in ambienti interni ed esterni grazie ad un design adattabile, la nuova tecnologia TruTone e il grado di protezione IP54. Si tratta di un LED Profile progettato per applicazioni che richiedono fasci potenti, funzionamento ultra-silenzioso, gobo, colori e inquadrature precise. E’ dotato della tecnologia personalizzata TruTone a CRI variabile di Elation, che consente di ottenere un’adattabilità intelligente con un controllo preciso sulla fedeltà del colore.
Con il nuovo Creos, GLP propone un nuovo concept di wash a LED, offrendo molto di più del classico wall washer. Si tratta infatti di un proiettore ad alte prestazioni, con grado di protezione IP65, dotato di 18 LED RGBL da 40 W, zoom motorizzato e tilt a 190°. Grazie al suo design a grappolo con passo costante dei pixel LED, diversi dispositivi possono essere collegati orizzontalmente per creare una gigantesca barra LED senza soluzione di continuità.
Claypaky presenta a Las Vegas Ultimo Hybrid, una fixture che combina un elevato grado di protezione IP66 e una maggiore durata della lampada in un apparecchio compatto e leggero, ricco di funzioni innovative. Tra le caratteristiche una luminosità impressionante, un’ampia gamma di zoom e un motore di effetti versatile, Alimentato da un’avanzata lampada 550W ad arco corto, Ultimo Hybrid offre un’impressionante resa di 19.000 lumen e una durata fino a 4.000 ore.
Nonostante le sue dimensioni compatte, l’apparecchio vanta una lente frontale da 160 mm (6,3 pollici) e un’ottica di alta qualità, che garantisce immagini nitide e fasci collimati senza compromessi. Infine, Ultimo Hybrid incorpora un avanzato sistema di otturazione a quattro piani focali, un sistema completo di miscelazione del colore, un ricco pacchetto di gobo ed effetti e l’Absolute Position Innovation, un sistema proprietario che ricorda la posizione del proiettore.
Abbiamo avuto modo di apprezzare la nuova serie MagCube di INFiLED, progettata per integrarsi senza problemi con i prodotti rental dell’azienda, come le serie DBmk2, RS e Xmk3, rispondendo alle richieste degli utenti di soluzioni di visualizzazione a LED creativamente vivaci.
Indipendentemente dalle applicazioni per le quali vengono installati gli schermi, l’impatto visivo e la presentazione digitale possono essere migliorati in modo significativo grazie all’uso di MagCube, che offre eccellenti prestazioni cromatiche e consente di realizzare schermi dalla forma innovativa.
Ayrton presenta per la prima volta negli Stati Uniti il nuovo Veloce Profile, dotato di modulo LED monoblocco sigillato da 850W ad alta efficienza, calibrato a 6500K, e che offre un flusso luminoso di 43.000 lumen con un posizionamento ottimale sul corpo nero per ottenere una perfetta neutralità della luce. Il sistema ottico proprietario a 13 lenti offre un rapporto di zoom di 13:1 e una gamma di zoom da 4° a 52°, mentre la lente frontale da 180 mm è in grado di fornire un fascio ultra-intenso di 4°. La fixture utilizza il sistema di miscelazione dei colori CMY con dischi ultraveloci ad alta definizione e un CTO progressivo a disco singolo ultraveloce e ad alta definizione che consente una regolazione precisa della temperatura del colore da 2700 K a 6500 K. Una ruota colori a 7 posizioni con filtri speciali completa la gamma di strumenti per la creazione del colore.
Veloce Profile dispone di due ruote gobo rotanti sovrapposte, ciascuna dotata di 7 gobo in vetro ad alta definizione intercambiabili per creare effetti spettacolari. La sezione effetti è dotata di una ruota di animazione monocromatica e di due prismi rotanti combinabili, tra cui un prisma circolare a 5 sfaccettature e un prisma lineare a 4 sfaccettature per creare effetti 3D. Due filtri Frost, uno a bassa diffusione che cancella i contorni del fascio senza modificarne l’angolo, e uno ad alta diffusione per applicazioni wash, completano la sezione immagini.
ETC lancia a LDI il nuovissimo Zeo brandizzato High End Systems. Si tratta di un vero game-changer che offre una luminosità e una versatilità notevoli. Progettato per funzionare come strobo o blinder, Zeo stupisce per il particolare design composto da un monolite centrale a LED, quattro riflettori e quattro potenti motori RGBW, che creano immagini dinamiche e accattivanti. Con un angolo di campo focalizzato di 55°, Zeo assicura una precisa dispersione della luce e la sua ampia libreria di macro rende facile l’accesso alla sua vasta gamma di effetti.
Per quanto ci riguarda, la partecipazione vale certamente la pena, a patto di prevedere un budget importante, davvero significativo. La domanda che sorge spontanea – e che probabilmente molti addetti ai lavori e aziende si stanno ponendo – è se abbia ancora senso recarsi a Las Vegas (città generalmente costosa, soprattutto a dicembre) per questa fiera, oppure se non sia meglio investire il budget in una o più fiere in altre parti del mondo. LDI rimane forse irrinunciabile per il mercato americano, ma rappresenta un lusso per le aziende europee e, più in generale, per chi proviene da mercati lontani dal Nord America.
La Redazione