Da parecchie edizioni attendavamo il ritorno di Claypaky tra gli spazi del LiveYouPlay e del MIR, e dobbiamo ammettere che si è trattata di una presenza di altissimo impatto, grazie alla Live Experience Area di Audiosales presso cui è stato possibile assistere ad una vera integrazione di sistemi, con la presenza di tutti i brand rappresentati dal distributore italiano.
Audiosales ha trasformato un intero padiglione in una experience room suddivisa in tre aree. All’entrata una demo con i prodotti della serie Tambora, Arolla e Volero; nel corridoio di collegamento con l’arena una dimostrazione delle potenzialità dei Rhapsodya di Claypaky che dipingevano lo spazio in modo dinamico dando la sensazione di essere immersi in uno dei Promenade di “Quadri di una Esposizione” di Mussorgsky; infine l’arena, con le performance aeree di VAIA, in un mix vedo non vedo tra ballerine, musicisti, video e colori di grande effetto, che hanno dato la possibilità di apprezzare a pieno le caratteristiche delle 300 fixture Claypaky presenti.
Abbiamo intervistato Mattia Fasolo Lighting Product Specialist Audiosales, Nicola Spadacini ChamSys Product Specialist Audiosales e Marco Zucchinali Lighting Designer Claypaky, per meglio comprendere il dietro le quinte di questa particolare installazione.
ZioGiorgio: bentrovato Mattia! Una presenza, quella di Audiosales e Claypaky all’interno del MIR, di grande impatto. Partiamo dalla suddivisione del padiglione…
Mattia Fasolo: lo spazio è stato suddiviso in tre aree: una demo area con alcuni prodotti Claypaky appartenenti alle famiglie Tambora, Arolla e Volero, una show area dove abbiamo messo in pista tutta la tecnologia distribuita da Audiosales e un corridoio che collega le due aree con i Rhapsodya di ClayPaky che accompagnavano il pubblico tra una scena e l’altra.
ZioGiorgio: parlaci dell’area dedicata alla Live Experience e lo show VAIA.
Mattia Fasolo: lo show nasce con l’intento di portare in fiera un’applicazione concreta, reale, a tutti gli effetti tangibile con tutti i prodotti distribuiti da Audiosales, ed è stato sviluppato coinvolgendo vari professionisti come il Lighting Designer Giorgio Josh Geromin di Studio Neuma. L’impegno di Claypaky è stato importante, con circa 300 prodotti installati, la maggior parte lanciati nell’ultimo periodo, come la famiglia Tambora con Tambora Stormy e Tambora Rays, quest’ultimi installati sotto la pedana della performer e Tambora Batten. Le fixture erano collegate al sistema di tracking Naostage che inviava la posizione alle console Chamsys gestendo sia le barre posizionate sotto l’artista, sia le Tambora laterali.
Le Tambora Stormy erano l’effetto visual principale nel deck della struttura Layher e sono stati configurati in Advanced Mode, sfruttando appieno le proprie potenzialità sia con gli shape interni che tramite il Media Server.
Con l’introduzione dell’Advanced Mode di Claypaky, tramite Media Server avevamo la possibilità di interagire con le fixture gestendo sia il Pixel Mapping che gli Shape. Abbiamo scelto di utilizzare esclusivamente il protocollo sACN per il controllo di basic engine, pixel engine e strobe engine. È stata una scelta coraggiosa, visto che con il cablaggio DMX avremmo potuto ottenere una sorta di backup sul basic engine, ma volevamo spingere la tecnologia ai suoi limiti e come hai potuto constatare tutto ha funzionato alla perfezione.
All’interno dell’imponente setup è presente anche la Volero Cube, un prodotto con un’ampia escursione di zoom che a 4° arriva a fare anche da tracciante. Una fixture ibrida che comprende la sorgente principale 4°-55° e la parte di effettistica con il particolare strobe engne. Sul layher erano presenti 24 Arolla Aqua impiegati come spot, mentre in sala avevamo gli Arolla Profile MP per il tracciamento dei performer e 54 Tambora Linear in Advanced Mode, controllati sia dalla console che dal Media Server.
Nicola Spadacini ci ha fornito qualche informazione in più sull’architettura di sistema.
ZioGiorgio: partiamo dall’architettura della parte visual…
Nicola Spadacini: cominciamo con le due console MQ500M+ Stadium con le quali ho gestito i 100 universi di questa installazione su 400 disponibili. Ho importato all’interno di Chamsys il pixelmap di Arena così da intervenire sul rig luci in merge HTP per due motivi: il primo riguarda la possibilità di agire dalla console sfruttando ad esempio il proprio motore effetti; in secondo luogo, vista la scelta di utilizzare sACN al fine di tenere la rete “leggera” e consapevoli del fatto che Arena eroga solo Art-Net, abbiamo collegato il sistema Arena Main in unicast sulla console main e Arena Backup in unicast sulla console di backup, per poi eseguire il routing verso la rete in sACN.
ZioGiorgio: quindi come veniva reso disponibile il segnale di timecode?
Nicola Spadacini: in fase di programmazione ho sfruttato al meglio ciò che Chamsys mi offriva per gestire al meglio le fixture in advanced mode. Tradotto: tanto timeline, interfacciamento con Reaper, e controllo sia del Media Server Arena a livello di trigger, sia delle due macchine Reaper via OSC.
Abbiamo sfruttato al meglio il device GeNetix GN5 per ottimizzare la presenza del Timecode sulla rete. Il segnale LTC usciva dal Prodigy verso il GN5 che lo rendeva disponibile su tutta la rete. I banchi ascoltano il Timecode via Art-Net, mentre due GN5 ascoltano ed erogano il segnale LTC dedicato ai Media Server Arena.
Inoltre, per la distribuzione del segnale DMX ci siamo affidati a ELC Lighting che con i suoi nodi DLN8GBX che permettevano non solo la possibilità di convertire il segnale sACN in DMX ma, tramite il software DMXLan, di gestire ogni porta e ogni singola fixture direttamente da PC.
Live Experience Arena credits
- Ideazione e Direzione Artistica: Mattia Fasolo – Audiosales
- Lighting Designer e Regia: Giorgio Josh Geromin – Studio Neuma
- Contributi Visual AI: Gabriele Ottino – Studio Neuma
- Programmazione Show ChamSys: Nicola Spadacini – Audiosales
- Supporto ChamSys: Giuseppe Porky Tomasi – Make Artisan
- Assistente LD: Francesco Mina – Studio Neuma
- Supporto Naostage: Mattia Fasolo – Audiosales
- Sound Engineer: Sandro Amek Ferrari
- Supporto Produzione Musicale: Giovanni Pigino – Audiosales
- Supporto Fletcher Machine: Arnault Damien – Adamson
- Network rete Netgear e DirectOut: Senio Corbini – Audiosales
- Supporto Green-Go: Giovanni Pigino – Audiosales
Passiamo alla seconda esperienza con una demo davvero funzionale e ben organizzata delle famiglie Tambora e Arolla dove ci accoglie Marco Zucchinali per spiegarci l’installazione nel dettaglio.
ZioGiorgio.it: una scenografia su più livelli per dimostrare al meglio le potenzialità dei vostri prodotti. Cosa abbiamo?
Marco Zucchinali: abbiamo due famiglie in termini di effetti: il mondo “pixelato” con la serie Tambora e Volero, e i nuovi modelli Arolla Aqua.
Per quanto riguarda la serie Tambora sono presenti il modello Flash, una fixture ibrida in grado di funzionare come strobo, wash e blinder, progettata per l’utilizzo in array, e Stormy, un proiettore compatto e potente con 27 segmenti LED SMD RGBW. Una particolarità della serie Tambora è che tutti i modelli utilizzano lo stesso housing e di conseguenza gli accessori sono intercambiabili. Un concetto di modularità davvero utile e che sta facendo tendenza.
Il terzo modello della serie Tambora è Rays, che differisce per i suoi 27 LED RGBW W convogliati da un’ottica da 7° per dare origine ad un effetto volumetrico davvero interessante.
ZioGiorgio.it: novità anche dal mondo Arolla e non solo!
Marco Zucchinali: esatto! La serie Arolla Aqua si completa con le versioni LT e Wash. Partendo dalla LT, a parità di engine da 900W, è presente un’ottica che consente una chiusura fino a 3,8°, così da ottenere quasi il doppio dei lux. La versione Wash si distingue invece per un chip differente, denominato HC, che eleva i valori di TLCI e CRI, oltre ai 60W di potenza in più (960W totali) dati dai LED impiegati per la correzione del Tint. LA fixture sarà disponibile con lenti PC e Fresnel e presenterà un framing system su due piani focali.
Altra novità è Ultimo Hybrid una fixture IP66 compatta e leggera con lampada a scarica da 550W a lunga durata (4000 ore). Tra le caratteristiche una luminosità impressionante, una ampia escursione zoom (2°-29 in modalità Beam; 3°-52° in modalità spot) e una grande versatilità operativa in un all-in-one che funziona perfettamente come spot, profile, wash e beam.
Mini-B Sparky Aqua è invece un testa mobile compatta e resistente alle intemperie dotata di LED RGBW SMD disposti in 10 cerchi concentrici controllabili singolarmente. Notevoli i movimenti rapidi di pan e tilt e il fascio flood da 120°.
ZioGiorgio.it: e poi la serie di successo Volero, con qualche novità in arrivo …
Marco Zucchinali: Volero Cube, in conformazione quadrata con 4 LED da 60W, sta riscuotendo un notevole interesse. Primo punto di forza è la sua dimensione davvero compatta e il grado di protezione IP66, affiancati da una soluzione dinamica che combina in una sola fixture effetti beam, wash, strobo e il controllo pixel-to-pixel. Altra particolarità è data dalla sua modularità, con la possibilità di collegare più fixture tra loro per dare origine a matrici di effetti davvero impressionanti. Al ProLight+Sound avremmo modo di presentare un nuovo upgrade. Stay tuned!
Info: www.claypaky.it
Info: www.audiosales.it