Per noi di ZioGiorgio, da sempre attenti ai linguaggi emergenti nel mondo del suono professionale, raccontare il Bright Festival 2025 è diventata una scelta quasi obbligata. Il motivo è semplice: per la prima volta, una realtà come d&b audiotechnik – storicamente legata al live, al teatro e ai grandi eventi – ha scelto di partecipare a una manifestazione orientata all’arte immersiva e digitale. Una presenza che apre nuovi scenari e testimonia come l’evoluzione dell’audio passi oggi anche attraverso il dialogo con l’universo creativo e sperimentale.
All’interno della “Immersive Room”, d&b audiotechnik ha presentato una delle installazioni più sofisticate dell’intera manifestazione. Protagonista indiscusso è stato il sistema d&b Soundscape, piattaforma avanzata per la spazializzazione sonora in tempo reale, capace di costruire ambienti acustici tridimensionali che vanno ben oltre i limiti del classico stereo o del surround convenzionale. Il sistema ha permesso di creare un’esperienza d’ascolto dinamica, avvolgente, profondamente immersiva.
“Non si tratta solo di posizionare un suono nello spazio,” spiega Alessandro Bertoni, specialista audio e responsabile commerciale della filiale Italiana di d&b audiotechnik. “Soundscape è uno strumento narrativo: offre agli artisti, ai designer sonori e ai creativi la possibilità di modellare il suono in funzione del luogo, dell’idea e del pubblico. È una tecnologia che ascolta e si lascia plasmare.”
Il sistema utilizzato per la demo al Bright Festival comprendeva 12 altoparlanti d&b 8S, 1 subwoofer E12-X e 4 amplificatori 5D, tutti gestiti dalla matrice DS100, vero cuore pulsante della configurazione Soundscape. “Quello che abbiamo fatto non è stato semplicemente ‘far suonare bene una sala’,” continua Bertoni. “Abbiamo creato un ambiente sonoro in cui il pubblico potesse percepire chiaramente le traiettorie, le distanze e la collocazione spaziale delle fonti sonore. Il risultato è un ascolto naturale, ma al tempo stesso incredibilmente controllato.”
Durante il festival, d&b ha collaborato con diverse realtà artistiche – come PASE e AREA – per sviluppare personalizzati capaci di esaltare le potenzialità della spazializzazione. Le installazioni proponevano composizioni originali pensate per sfruttare appieno la dimensione spaziale del suono: voci che sembravano sussurrare dietro l’orecchio, elementi percussivi che si muovevano come corpi nello spazio, ambientazioni acustiche che trasportavano il pubblico in veri e propri “mondi sonori”.
“La sfida più interessante è stata mostrare come un sistema del genere non serva solo a impressionare, ma a comunicare meglio,” afferma Bertoni. “Quando il pubblico percepisce in modo nitido da dove arriva un suono, come si muove e dove va a finire, nasce un nuovo tipo di ascolto. Più consapevole, più coinvolto. È come passare dal bianco e nero al colore.”
Oltre all’impatto spettacolare, la partecipazione di d&b audiotechnik ha avuto anche una forte valenza educativa e divulgativa. Workshop, dimostrazioni tecniche e momenti di confronto hanno permesso a professionisti del settore, giovani sound designer e semplici appassionati di avvicinarsi a una tecnologia spesso ancora percepita come complessa o elitaria. “Al contrario,” sottolinea Bertoni, “la forza di Soundscape è proprio la sua intuitività operativa. Grazie a strumenti come ArrayCalc e R1, possiamo simulare, progettare e controllare in modo preciso ogni parametro. Questo riduce i tempi di allestimento e massimizza la resa acustica, anche in spazi non convenzionali.”
Il Bright Festival ha rappresentato per d&b audiotechnik una finestra su nuove possibilità di applicazione: dal mondo del sound design per installazioni artistiche all’interazione con realtà aumentata, gaming, scenografie teatrali digitali o ambienti museali. “Il nostro obiettivo – conclude Bertoni – non è solo offrire strumenti potenti, ma metterli nelle mani giuste. Il dialogo con chi fa arte e sperimenta è fondamentale. Qui al Bright abbiamo trovato interlocutori ideali.”
Con questa prima partecipazione, d&b audiotechnik ha confermato non solo la sua leadership tecnologica, ma anche una spiccata capacità di visione. E se il futuro dell’audio professionale passerà sempre più per la spazializzazione immersiva, sarà anche grazie a chi, come d&b, ha saputo ascoltare il cambiamento – e trasformarlo in suono.
Info: dbaudio.com