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L’arrabbiatura era figurativa… 🙂 non ti preoccupare!! Più che altro era per accentuare determinati discorsi che molto spesso i musicisti non conoscono o trascurano…
In realtà i problemi che ti ho descritto sopra sono cose ordinarie, purtroppo, perchè anche nelle scuole di musica viene sempre insegnato lo strumento senza però andare a contestualizzarlo in gruppi e situazioni reali, di conseguenza i musicisti non sono mai formati su questi aspetti “tecnologici” che invece sono di importanza primaria!!!
Per un chitarrista poco esperto, per esempio, sentire parlare di pod o cose del genere è praticamente una bestemmia… in realtà , in contesti problematici, una buona stazione digitale avrà una resa mille volte superiore ad un ampli vero perchè l’ampli non lo puoi far suonare bene (e quindi al suo volume…) perchè altrimenti uccide tutti, mentre la stazione digitale la puoi alzare ed abbassare a piacimento senza avere perdite di qualità … Risultato, in quel contesto, suonerà meglio il digitale dell’ampli vero!!! Stessa cosa per la batteria e gli altri strumenti… Ed il pubblico apprezzerà molto di più l’esecuzione.
Considera che il pubblico non è in grado di capire se il volume è alto o sbilanciato per un motivo o un altro, in generale valuta se quello che sente gli piace o no, il problema di farglielo piacere è in primis il tuo (musicista), non del fonico o di altri…
A parte questo, quando non so a che santo votarmi, io vado sempre sul vecchio e collaudato SM58… non sarà il top di gamma ma il lavoro lo porta sempre a casa… Nel caso della tua voce, forse, anche l’SM57 potrebbe aiutarti, visto che è meno tondo sulle basse e con medie più accentuate…
Intendiamoci, non sono i microfoni migliori in assoluto, ma a volte possono permetterti di portare il lavoro a casa decentemente anche in situazioni complicate…