Diciamo che quest’anno ci sono molte più produzioni in giro. Alcune hanno tenuto sempre uno standard di qualità nel medio-grande, che pare non siano mai andate in crisi in maniera preoccupante.
Il vero problema sta nel medio piccolo e nel sommerso. Li la situazione non è cambiata, qualche tecnico sta cominciando a dire di no fortunatamente, e questa è già una soddisfazione.
Secondo me – visto che per la politica cultura è musei e pompei, e non si rendono conto che una sensibilizzazione a costo zero e un riconoscimento delle categorie dello spettacolo sarebbe già un passo in avanti per un pil basato su cultura e turismo e non più sulle industrie – la cosa migliore da fare e parlare tra di noi, creare dei modelli e delle regole non scritte verso un “lavoriamo bene e lavoriamo tutti” ed emarginare chi non rispetta il prossimo.